Leggende metropolitane, la favola urbana di Stefano Meloncelli
Leggende metropolitane segna l’esordio sul grande schermo di Meloncelli con una storia che racconta gli emarginati. Nel cast anche Edoardo Costa
Leggende metropolitane, la favola urbana di Stefano Meloncelli
Leggende metropolitane segna l’esordio sul grande schermo di Meloncelli con una storia che racconta gli emarginati. Nel cast anche Edoardo Costa
Leggende metropolitane, la favola urbana di Stefano Meloncelli
Leggende metropolitane segna l’esordio sul grande schermo di Meloncelli con una storia che racconta gli emarginati. Nel cast anche Edoardo Costa
Leggende metropolitane segna l’esordio sul grande schermo di Meloncelli con una storia che racconta gli emarginati. Nel cast anche Edoardo Costa
Chiunque sia nato e cresciuto in una periferia, tra i bar di paese e oratori, sa bene che la vita scorre diversamente da quanto faccia nelle grandi città. Le storie che nascono in quei luoghi sono narrate di generazione in generazione ma hanno come protagonisti più o meno sempre gli stessi archetipi di eroi o antieroi, a seconda di quale sia la vicenda che si sta narrando. Stefano Meloncelli, già regista di oltre 200 videoclip musicali di artisti della scena rap e trap, tra i quali Gue Pequeno e Vacca, ha deciso che il suo esordio sul grande schermo avrebbe dovuto raccontare proprio le atmosfere e la crudezza della vita delle periferie del nord Italia, dove anche lui è cresciuto. “Leggende metropolitane” è il risultato di tre anni e mezzo di lavoro, un film totalmente indipendente, prodotto da SnobLab a.c. in coproduzione con James Dean Movie e Portorico MNGMT. Una favola urbana degradata che oscilla tra il vero e l’assurdo:
“È una storia a cui tengo molto perché essendo nato a Milano, ma cresciuto nell’hinterland, ho visto in prima persona questo tipo di dinamiche, di persone con dei problemi, esclusi dalla società, che “fanno comunella” in alcuni bar di periferia” ha raccontato Meloncelli all’anteprima del film al palazzo del cinema di Milano. “Come Eddy Murphy “Dolomite is My Name” imparava lo slang delle battute dai senzatetto, così io nel mio ho raccolto negli anni numerosi aneddoti, un sacco di storie vere, con protagonisti questo tipo di personaggi: persone sole che si ritrovano a fare amicizia tra di loro perché vengono esclusi dalla società“.
Il film ruota intorno a tre protagonisti: Gigi (interpretato da Diego Paul Galtieri), pigro e affascinante falso invalido, Sandro (Mattia Travaini) nervoso impiegato del Comune, e Chico (Fabrizio Marchegiani), un bidello con problemi personali e relazionali, che passano la maggior parte delle loro giornate al bar del paese tra partite a carte e chiacchiere tra amici. E mentre la storia procede, tra momenti che strapperanno una risata – filtro chiave scelto per la visione – in un mondo totalmente altro al Politically correct, si finirà per affezionarsi a questi personaggi. Il caleidoscopio di normalità messo in scena verrà certamente riconosciuto come familiare da chiunque abbia frequentato, anche solo per un breve periodo, luoghi simili a quelli che fanno da sfondo alla vicenda.
Tra gli attori spicca indubbiamente Edoardo Costa nei panni di un falso miliardario che cerca di truffare tre amici in cerca di riscatto. “Ho scelto di fare questo progetto non solo per l’amicizia che mi lega a Meloncelli, ma anche perché mi piace avere a che fare con persone che hanno talento e che hanno voglia di fare. Il cinema indipendente, in Italia soprattutto, deve rinascere, deve tornare a fiorire. E grazie anche a film come questi penso che si possa dare dei messaggi importanti. Il messaggio è forte, il messaggio bello e divertente. Loro sono divertenti. Mi fa ridere vederli emozionati perché sul set, sul set sono esattamente come le avete visti nel film” ha commentato Costa.
Infine, un ruolo chiave nella narrazione è affidato alla musica, come sottolineato da Meloncelli: “La musica è stata fatta apposta per per questo film. Partendo dal rap ho voluto mettere insieme generi diversi: rap, ma anche musica elettronica, un po’ di rock e un po’ di blues” .
Il film sarà proiettato a CERRO MAGGIORE (Milano), lunedì 29 gennaio al The Space Cinema, e a SARONNO (Varese) il 16 febbraio al Cinema Silvio Pellico e il 29 febbraio al Nuovo Cinema Prealpi. Dal 1 marzo sarà disponibile su Amazon Prime Video.
di Federico Arduini
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