Un Live Aid per l’Ucraina, qualcosa si muove
Un Live Aid per l’Ucraina, qualcosa si muove
Un Live Aid per l’Ucraina, qualcosa si muove
Lungo tutti questi mesi di conflitto in Ucraina in molti si sono chiesti come mai, diversamente da quanto accadeva in passato, cantanti e artisti non si fossero schierati apertamente contro Putin, facendo sentire la propria voce. A parte Bono e The Edge volati a Kiev a cantare nella metro e qualche sparuta dichiarazione da un palco di un tour, a far parlare di sé è stato il silenzio. Si è detto che di artisti come una volta non ce n’è più, che i tempi sono cambiati e che gli idoli musicali di oggi pensano troppo spesso a salvaguardare le proprie carriere, la propria routine artistica e la propria fanbase, piuttosto che in qualche modo esporsi. Come se dichiararsi contro un atto gravissimo come la guerra di Putin possa in qualche modo influire negativamente su una carriera… misteri. Per alcuni la causa principale sarebbe la mancanza stessa di contenuto e profondità: se nella tua musica tratti “quisquiglie” non puoi da un giorno e l’altro parlare di geopolitica. Insomma, coerenza spiccia.
Eppur (qualcosa, ora) si muove. Le voci di un nuovo Live Aid, in difesa dell’Ucraina, hanno iniziato a rincorrersi nelle scorse ore, rimbalzando nel web e trovando vari riscontri. Giugno 2023, sede Wembley, tra i protagonisti certi Rolling Stones, U2 e Pink. In trattativa McCartney, Noel Gallagher e Adele. Ancora una volta la vecchia guardia si dirà e rimarrà deluso, di nuovo, chi sperava di vedere tra i nomi quelli dei nuovi idoli della Z Gen. Almeno stavolta. Risponderanno alla chiamata o saranno troppo presi da Tik Tok?
di Federico ArduiniLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche