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Madonna che ritardo

La celebre cantante Madonna si presenta sul palco in ritardo e (forse) canta pure in playback. La ‘regina del pop’ sembra aver perso il tocco magico

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Madonna che ritardo

La celebre cantante Madonna si presenta sul palco in ritardo e (forse) canta pure in playback. La ‘regina del pop’ sembra aver perso il tocco magico

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La celebre cantante Madonna si presenta sul palco in ritardo e (forse) canta pure in playback. La ‘regina del pop’ sembra aver perso il tocco magico

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La celebre cantante Madonna si presenta sul palco in ritardo e (forse) canta pure in playback. La ‘regina del pop’ sembra aver perso il tocco magico

Si presenta sul palco in ritardo e (forse) canta pure in playback. Il bigliettino da visita che esibisce Madonna nel corso del suo ultimo tour “Celebration” non è certamente all’altezza del suo passato. La 64enne star americana – reduce da mesi complicati, durante i quali è stata anche a un passo dalla morte per un’infezione che l’ha costretta per qualche giorno alla terapia intensiva – deve fronteggiare un’azione legale collettiva di un gruppo di fan. Il motivo? Al concerto alla CapitalOne Arena di Washington dello scorso dicembre l’hanno dovuta attendere due ore (rispetto all’orario prestabilito) prima di vederla salire sul palco. «Una totale mancanza di rispetto per i suoi fan» è l’accusa che si legge nella lettera spedita agli avvocati di Miss Ciccone. Denuncia analoga è arrivata da un paio di seguaci della star per un concerto a Brooklyn: in questo caso l’accusa è di «pratiche commerciali ingannevoli». La replica della cantante è arrivata direttamente dal palco: sono ritardataria da sempre, prendere o lasciare.

E se salire sul palco in ritardo non è certo una novità per Madonna (i precedenti sui ritardi della popstar nel corso dei decenni sono svariati), c’è un’altra questione che mette in discussione la qualità delle esibizioni di questo mito della musica pop tra gli anni Ottanta e Novanta: la cantante si sarebbe esibita più di una volta in playback. Secondo i tre fan che hanno fatto causa a lei e al potente promoter Live Nation, è accaduto anche al concerto di Washington dove si è presentata con due ore di ritardo. Niente male, considerando che per vedere la cantante esibirsi dal vivo si pagano biglietti dal costo astronomico: il trio sul piede di guerra aveva speso in totale oltre 2mila dollari.

Fra ritardi sempre più ostentati e più di un dubbio sulla dimensione live dei suoi concerti, la ‘regina del pop’ – dopo aver segnato almeno una generazione musicale, ispirando epigoni come Britney Spears, Beyoncé e Lady Gaga – sembra aver perso il tocco magico, ma soprattutto il rispetto per i suoi fan. Sull’altro versante (quello dei sostenitori dei divi della musica e dello spettacolo), questo ricorso alle class action contro i propri stessi idoli fa pensare che sia venuta meno anche la tolleranza del pubblico al divismo. Il mito del rock’n’roll degli anni Ottanta e Novanta è crollato, poche concessioni a ritardi ed episodi di arroganza sul palco.

Ci sono ovviamente delle eccezioni: da Bruce Springsteen (va sempre oltre le tre ore dal vivo) ai Pearl Jam o agli U2, per citarne solo qualcuna. Ma le star non sono più intoccabili ed emerge il sano pragmatismo del supporter, sì devoto ma pronto a far valere i propri diritti perché mosso dal costo elevato dei tagliandi: Madonna sarà pure Madonna, ma se poi comincia a cantare in ritardo, lo show finisce tardissimo e chiude la metro, chi paga il taxi?

Di Nicola Sellitti

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