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Marco Bianchi e la "Macedonia per la ricerca" tra Fondazione Veronesi

Marco Bianchi: “Nulla di più sbagliato che indossare una maschera”

Per il food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Veronesi, Marco Bianchi, tante novità in arrivo: un libro in uscita e il podcast “In salute con Marco”. Restando sempre un uomo e un padre senza maschere.
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Marco Bianchi: “Nulla di più sbagliato che indossare una maschera”

Per il food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Veronesi, Marco Bianchi, tante novità in arrivo: un libro in uscita e il podcast “In salute con Marco”. Restando sempre un uomo e un padre senza maschere.
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Marco Bianchi: “Nulla di più sbagliato che indossare una maschera”

Per il food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Veronesi, Marco Bianchi, tante novità in arrivo: un libro in uscita e il podcast “In salute con Marco”. Restando sempre un uomo e un padre senza maschere.
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Per il food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Veronesi, Marco Bianchi, tante novità in arrivo: un libro in uscita e il podcast “In salute con Marco”. Restando sempre un uomo e un padre senza maschere.
Marco Bianchi ha la voce calma di chi è in pace con il mondo; del resto, ama il suo lavoro ed è evidente nelle mille declinazioni in cui è riuscito a sperimentarlo. È un vulcano di idee ed energie che traspaiono nitide nella nostra conversazione. Si definisce un food-mentor: la cucina e il mangiar sano sono per lui punti amovibili. Autore di numerosi libri e volto tv, nel 2020 ha condotto Linea Verde Estate su Rai 1. È autore di libri e podcast ma anche compagno e padre.  Prima di ogni altra cosa, è però divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi e testimonial della nuova campagna lanciata proprio in queste ore, “Una macedonia per la ricerca”.

“Una macedonia per la ricerca” con Fondazione Umberto Veronesi e Autogrill

Nel mese di luglio, in tutti i punti vendita Autogrill sul territorio, per ogni confezione di macedonia di frutta da 200 grammi venduta, Autogrill devolverà parte del ricavato a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare eccellenti ricercatori e ricercatrici che lavorano nel campo della nutrigenomica, ossia la scienza che studia le relazioni tra patrimonio genetico e cibo. Un’iniziativa nata in ambito privato per finanziare la ricerca, unica strada percorribile per la risoluzione di numerose patologie, ma ancora e insistentemente relegata ai margini delle priorità pubbliche e statali. È un modo per introdurre, in primis e senza scuse, la frutta nella nostra dieta soddisfacendo solo con questa porzione almeno il 50% del fabbisogno giornaliero. La frutta poi, specialmente in estate, è sinonimo di acqua e la frutta è il modo migliore per idratarsi e introdurre sali minerali fondamentali alla nostra salute”, ci racconta.

Il suo nuovo progetto editoriale e il debutto nel mondo podcast

Accanto al suo impegno per Fondazione Veronesi, da perfetto comunicatore, Marco Bianchi ha pubblicato un nuovo libro, “Viaggio nel corpo umano, tra scienza e ricette (Harper Collins Italia) e lanciato il suo primo podcast audio-video, “In salute con Marco. Il mio nuovo libro nasce grazie alla mia community durante la pandemia”, è la prima cosa che mi dice, palesando da subito il profondo legame con le persone a cui si rivolge. “Erano in molti a chiedermi consigli nutrizionali per risolvere disturbi mirati (dallo stomaco, alla memoria fino ai disturbi d’ansia) diventati protagonisti di quelle interminabili giornate di sedentarietà. Il libro si rifà al gioco del corpo umano che adoravamo da bambini in cui ogni componente del nostro corpo risultava collegata all’altra ma anche ben visibile con le sue specificità. Ecco, il cibo può davvero indirizzarsi ad ogni componente”, conclude. Del suo primo progetto podcast conferma che tutto nasce dall’esigenza di fare il mio ingresso in questo nuovo e diffuso modo di fare comunicazione, amata dai giovani e meno giovani. Negli ultimi anni ho notato un cambio di rotta: qualche anno fa, nei miei incontri nelle scuole, mi rendevo conto di quanto i giovani fossero attenti all’alimentazione grazie anche al web. Adesso siamo in un ritrovato equilibrio e tutti, davvero tutti, hanno compreso che una corretta alimentazione è sinonimo di vita”.

Prima di tutto, un uomo e un padre senza più maschere

Con oltre 415mila followers su Instagram, Marco sa quanto i social siano uno strumento fondamentale ma spesso anche un’arma a doppio taglio: “Spesso quel che vedo sui social è un’abbondanza di informazioni e consigli miracolosi privi di evidenza scientifica. Il mio ruolo è quello di chiarire e offrire dati logici, diffondendo i risultati frutto della ricerca e non pozioni magiche”. Dalle sue parole non traspare nessuna critica diretta, nessuna necessità di sopraelevarsi: soltanto consapevolezza che, se si fa bene il proprio lavoro, non c’è bisogno di aggiungere molto altro. Quello che colpisce di Marco, in una telefonata amicale e semplice, è la sua umanità; niente narcisismi dialettali, molta sostanza ma soprattutto coraggio. Come quello che ha dimostrato più volte in passato quando ha scelto la strada intricata della sincerità con un coming out sensibile e delicato (“con i giusti modi si può dire tutto”), ammettendo di amare un uomo nonostante una moglie e una figlia, Vivienne. Entrambe, amate e preservate contro tutto e tutti. Marco è diventato così padre consapevole che per amare qualcun altro bisogna, in primis, amare e accettare sé stessi: “non c’è nulla di più sbagliato che indossare una maschera perché, soprattutto in un’epoca in qualche modo artefatta come quella in cui viviamo, se lo diventiamo anche noi…diventiamo ‘uno dei tanti’. Invece se possiamo distinguerci lì è il gioco forte, che poi è il gioco della vita”.   di Raffaela Mercurio

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