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Nollywood, l’ascesa del cinema nigeriano tra tradizione e modernità 

I numeri di Nollywood, l’industria del cinema nigeriana, diventata in pochi anni la terza al mondo, dopo Bollywood e quella californiana

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Nollywood, l’ascesa del cinema nigeriano tra tradizione e modernità 

I numeri di Nollywood, l’industria del cinema nigeriana, diventata in pochi anni la terza al mondo, dopo Bollywood e quella californiana

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Nollywood, l’ascesa del cinema nigeriano tra tradizione e modernità 

I numeri di Nollywood, l’industria del cinema nigeriana, diventata in pochi anni la terza al mondo, dopo Bollywood e quella californiana

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I numeri di Nollywood, l’industria del cinema nigeriana, diventata in pochi anni la terza al mondo, dopo Bollywood e quella californiana

Duemila film prodotti ogni anno, un fatturato annuo di 1,2 miliardi di dollari per 300 società di produzione, trame tra il romantico e il soprannaturale, musica, balletti e star con milioni di fans su Instagram. Sono i numeri di Nollywood, l’industria del cinema nigeriana, diventata in pochi anni la terza al mondo, dopo Bollywood e quella californiana. Da “Living in Bondage”, considerato il primo film made in Nollywood, uscito nel 1992, a oggi, l’industria cinematografica nigeriana è riuscita ad arrivare a un’intensità di produzione straordinaria, in aperta competizione con India e Stati Uniti. Un’ondata inarrestabile che affonda le radici nella tradizione nigeriana dei racconti orali, abbinati a musiche e danze che spesso caratterizzano anche le produzioni di Nollywood«In Nigeria – spiega Andrea Brigaglia, professore associato di Studi africani dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” – c’era l’esigenza di proporre al pubblico qualcosa che si discostasse dalla tradizione popolare, per rispondere alle esigenze della vita urbana delle nuove generazioni». «Nascono così – continua – ‘due’ diverse industrie: una è Nollywood, al sud, dove la religione dominante è quella delle chiese protestanti pentecostali, con le megalopoli in vertiginosa crescita come Lagos a fare da sfondo. L’altra è Kollywood, dalla fusione tra Kano, la più grande città del nord e tra i principali centri musulmani del paese, e Hollywood».

Le trame proposte nei film differiscono a seconda della sfera d’influenza. I racconti ambientati nelle grandi realtà urbane – recitati in “pidgin”, la versione nigeriana della lingua inglese –  raccontano generalmente la ricerca del successo personale, tra le insidie della grande città e le gelosie, spesso di membri della famiglia, ritratti come elementi tradizionalisti, invidiosi e ancorati a vecchi riti soprannaturali. In Kollywood invece si recita in lingua hausa, l’influenza culturale più forte è quella dell’Islam e le storie si dipanano negli slum e nei villaggi, tra amori combinati e contrasti romantici. «La Nigeria – sottolinea Brigaglia – è una grande esportatrice di cultura in Africa. Oggi le produzioni iniziano a uscire dai confini continentali grazie alle piattaforme di streaming e a film molto più curati, in lingua inglese standard, per raggiungere un pubblico più vasto». «Questa internazionalizzazione – conclude – sta influenzando molto anche le tematiche affrontate. Oggi Nollywood si occupa di attualità, come per esempio la tratta delle donne, e si ispira sempre più ai temi ricchissimi della mitologia africana, miniera immensa di storie e leggende ancora oggi inesplorata. In futuro, Nollywood potrebbe puntare sugli spunti che la storia dell’Africa è in grado di offrire, e sono tanti e meravigliosi, anche per intercettare il grande bacino del pubblico afroamericano alla ricerca di riferimenti culturali dal passato»

di Valentina Monarco

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