One Piece, Netflix torna a colpire
One Piece, Netflix torna a colpire
One Piece, Netflix torna a colpire
Basata sull’omonimo manga di Eiichirō Oda (il più venduto di sempre in Giappone), la serie live action Netflix “One Piece” aveva davanti a sé la difficile impresa di rispondere non solo alle alte aspettative dei fan, ma anche all’ingente investimento messo in gioco per produrla: si vocifera sia costata circa 136 milioni di dollari, non spiccioli in tempi di prime vere crisi – dichiarate o meno – per i giganti dello streaming. Ma a giudicare dai numeri sembra che la sfida sia stata vinta. Le avventure per i mari di Monkey D. Luffy e della sua sgangherata ciurma hanno infatti fatto registrare un nuovo record per Netflix, debuttando al primo posto della classifica della piattaforma in ben 84 Paesi del mondo, mettendo d’accordo critica e pubblico e battendo così serie del calibro di “Mercoledì” e “Stranger Things 4”.
Otto episodi di un’ora circa che scorrono veloci grazie a un sapiente lavoro sulle ambientazioni e sui personaggi: fra coralità e focus, i protagonisti si schiudono davanti allo spettatore catturandolo e facendo così dimenticare le inevitabili differenze dalla fonte e qualche limite tecnico. Un successo ancora più clamoroso se lo si paragona ai risultati al limite dell’imbarazzante – per resa e risultati – di altri live action tratti da manga (su tutti “Dragonball” e “Death Note”) ma non solo, visti i numeri deludenti degli ultimi di casa Disney. E dubitiamo che il futuro “Biancaneve” (va ancora chiamata così?) possa far segnare un cambio di rotta.
di Federico ArduiniLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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