I Perturbazione rileggono “La buona novella” di De Andrè
In occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Faber, esce il 22 marzo il disco del live del 2010 in cui i Perturbazione avevano risuonato l’intero “La buona Novella”. L’intervista
I Perturbazione rileggono “La buona novella” di De Andrè
In occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Faber, esce il 22 marzo il disco del live del 2010 in cui i Perturbazione avevano risuonato l’intero “La buona Novella”. L’intervista
I Perturbazione rileggono “La buona novella” di De Andrè
In occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Faber, esce il 22 marzo il disco del live del 2010 in cui i Perturbazione avevano risuonato l’intero “La buona Novella”. L’intervista
In occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Faber, esce il 22 marzo il disco del live del 2010 in cui i Perturbazione avevano risuonato l’intero “La buona Novella”. L’intervista
A distanza di 4 anni dal loro ultimo album di inediti, i “Perturbazione” tornano con un nuovo lavoro molto particolare: in occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, il 22 marzo uscirà “La Buona Novella (dal vivo con Nada e Alessandro Raina))” , una rilettura integrale live, originale e fino ad oggi inedita dell’omonimo album di Faber.
Fu in occasione dei 40 anni dall’uscita del capolavoro di Fabrizio De André che ai Perturbazione fu commissionato di riproporlo live. Il risultato fu un concerto, insieme a Nada, Alessandro Raina del gruppo “Amor Fou”, il fisarmonicista Dario Mimmo, l’attrice Paola Roman e Don Carlo Maria Scaciga, al Teatro Civico di Varallo Sesia (VC) il 23 ottobre 2010.
Uscito nel 1970, “La Buona Novella” è ancora oggi considerato uno dei dischi più significativi della produzione di De André. Abbiamo chiesto a Tommaso Cerasuolo, voce e coautore della band, quale siano state le emozioni di quei giorni e come sia stato interpretare a modo loro un disco tanto importante per la musica Italiana
“Fu molto emozionante, eravamo giovani e anche un pò incoscienti. Ci fu del timore reverenziale, ma De Andrè ha sempre scritto cercando di demolire gli altarini. Viverla con eccessivo timore sarebbe stato pertanto insensato, contro lo stesso pensiero di Faber. “La Buona Novella” è uno di quei dischi di cui ti ricordi, ma è stato bellissimo entrare nelle sue trame insieme perché ognuno di noi aveva il suo De André. Scoprirne gli arrangiamenti, cercare di farli nostri, capire che cosa potevamo raccontare di noi stessi attraverso quelle storie. Musicalmente parlando, dove c’era più di spazio per il nostro suono abbiamo messo di più di noi. Quando di fecero la proposta c’era fin da subito l’idea di portare sul palco altre voci oltre alla nostra, perché è un disco composto da tante figure e l’idea di non avere solo un narratore ci sembrava una cosa interessante per rileggerlo. Alberto Jona, che è un musicologo di Torino, su incarico della Scuola Holden che organizzava l’evento, ci disse che sarebbe stato bello se fossero state presenti generazioni diverse. Nada fu un regalo grande per autorevolezza, per timbro e anche per il fatto di essere una donna con una grande storia, che raccontava storie di donne al centro del capolavoro di Faber”
Che effetto ti fa riascoltare oggi quel live, a distanza di 14 anni?
“Nel disco suonano i perturbazione del 2010, quando eravamo ancora un quintetto, con la maturità di allora. A volte riascoltandolo in tutte le sue preziose imprecisioni ti rendi conto che certe cose adesso le affronteresti probabilmente in modo diversamente. Questa fotografia di quel concerto mi piace perché ci restituisce un momento in cui suonavamo tanto. Fu un lavoro massiccio ma lo affrontammo a testa bassa, come facevamo allora. E se esce oggi è perché riascoltando l’abbiamo scoperto bello proprio nella sua unicità, pur avendolo suonato solo una volta”.
La bellezza della musica dal vivo, la sua irripetibilità, un unica possibilità e nessuna sovraincisione
“Le piccole sbavature là dove non hai potuto scegliere tra tre, quattro registrazioni, sono un valore aggiunto: era solo quella sera lì. Nelle nostre produzioni abbiamo sempre pensato: finiamo il disco e dopodiché entriamo in sala prove, proviamo a suonarlo e questa cosa qui per forza di cose ci presenterà il conto perché alcune partiture sarebbero dovute esser ripensate per il live. In sala prove c’è la classica frase: nel live ci sarà il fonico, suonerà meglio. È una cosa senza senso, perché, almeno nella mia esperienza, non funziona così. Se non riesci a controllare bene il suono in sala prove, in teatro non verrà tanto meglio. Per fortuna quel disco fu registrato in un bellissimo teatro che è sempre il posto più bello dove fare musica dal vivo. La musica dovrebbe poter risuonare dentro i teatri più belli”.
Pensi che questa rilettura possa avvicinare qualcuno alla musica di De Andrè, magari i più giovani?
“Con con grande umiltà ti confesso che non so se saremo in grado di essere accattivanti per un ragazzo di oggi. Tuttavia lo spero, perché credo che quelli che chiamiamo classici lo sono perché raccontano una storia che può essere narrata lungo il tempo e ci mettono sempre di fronte alle grandi domande della vita. La cultura rilegge costantemente i classici, li ripropone proprio per rifletterci sopra. A volte qualcuna di quelle riletture è particolarmente riuscita, qualcun’altra si perde nel tempo”.
Rispetto alla produzione della band, come si inserisce questo disco? Dobbiamo aspettarci qualcosa di nuovo a breve?
“Siamo stati molto fermi negli ultimi anni per vicende personali e perché le conseguenze della pandemia richiedevano a ciascuno di noi del tempo per rielaborarle. Ci siamo proprio presi una pausa. E chi lo sa che non sia un’epifania questo disco. Ora c’è tanta voglia di vivere proprio questo presente. Speriamo di riuscire a suonarlo dal vivo qualche volta quest’estate, poi vedremo cosa viene. Non abbiamo fretta né ansia, cerchiamo anzi di andare contro il tempo corrente che vuole consumare tutto con grande rapidità. Non mancate alle due presentazioni nelle Feltrinelli di Torino e Milano, il 22 e il 26 marzo”.
I Perturbazione presenteranno “La Buona Novella (dal vivo con Nada e Alessandro Raina)” in una serie di incontri aperti al pubblico in cui condivideranno storie e aneddoti dietro il nuovo album e regaleranno qualche canzone live. I primi due appuntamenti, in collaborazione con Feltrinelli Librerie, sono in programma venerdì 22 marzo a Torino alle ore 21.00 presso Edit Torino (Piazza Teresa Noce 15/A), previo acquisto del disco alla Feltrinelli di Piazza CLN, e martedì 26 marzo a Milano alle ore 18.30 presso la Feltrinelli di Piazza Piemonte, dove incontreranno i fan e firmeranno le copie del disco.
di Federico Arduini
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