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“Pino è – Il viaggio del Musicante”, tutta Napoli per Pino. La cronaca e la scaletta del concerto

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Un colpo d’occhio che lascia senza fiato: Piazza del Plebiscito sotto il cielo di fine estate sopra Napoli e un’attesa carica di emozione per “Pino è – Il viaggio del Musicante”

Pino è

“Pino è – Il viaggio del Musicante”, tutta Napoli per Pino. La cronaca e la scaletta del concerto

Un colpo d’occhio che lascia senza fiato: Piazza del Plebiscito sotto il cielo di fine estate sopra Napoli e un’attesa carica di emozione per “Pino è – Il viaggio del Musicante”

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“Pino è – Il viaggio del Musicante”, tutta Napoli per Pino. La cronaca e la scaletta del concerto

Un colpo d’occhio che lascia senza fiato: Piazza del Plebiscito sotto il cielo di fine estate sopra Napoli e un’attesa carica di emozione per “Pino è – Il viaggio del Musicante”

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Un colpo d’occhio che lascia senza fiato: Piazza del Plebiscito gremita, il cielo di fine estate sopra Napoli e un’attesa che era carica di emozione. “Pino è – Il viaggio del Musicante” non è stato soltanto un concerto, ma una celebrazione collettiva, un rito laico e musicale dedicato a Pino Daniele, a settant’anni dalla nascita e dieci dalla scomparsa. Un evento sold out da settimane, destinato a entrare nella memoria della città e della musica italiana. 

Sul palco, guidati dalla conduzione di Carlo Conti e Fiorella Mannoia davanti a 11mila persone, si sono alternati grandi nomi dello spettacolo e della canzone: da Elisa a Giorgia, da Mahmood a De Gregori, da Elodie a Geolier, fino ai compagni storici di viaggio come Tullio De Piscopo, Gigi De Rienzo ed Ernesto Vitolo. Ognuno ha portato un frammento di memoria, un’interpretazione, un omaggio: i brani che hanno segnato generazioni si trasformano in abbracci sonori, tra duetti inattesi ed emozioni condivise.

L’apertura è stata affidata ai giovani talenti finalisti dei “Musicante Award – Premio Pino Daniele”, vinto da Rossana De Pace, segno che la musica del “Nero a metà” non appartiene solo al passato, ma continua a germogliare nelle nuove generazioni. E proprio questo intreccio – la memoria viva di un maestro e lo sguardo rivolto al futuro – è il filo conduttore di una serata che alterna musica, racconti, aneddoti e momenti di grande intensità emotiva. 

Nel 1981 Pino Daniele riempì per la prima volta piazza con più di 200.000 persone, riunite dopo la paura e il dolore del terremoto che aveva segnato la città, con quel concerto gratuito entrato nella storia. Non poteva che tenersi là una serata come questa, il cui incasso sarà interamente devoluto in beneficenza al Progetto PREME di OPEN, Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma odv, che punta a garantire cure personalizzate e innovative ai bambini oncologici

I momenti più emozionanti di “Pino È – Il viaggio del Musicante”

Il concerto si è aperto sulle note di “Yes I know my way”, cantato da Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi ed Emma, in un duetto “virtuale” con Pino Daniele, davanti a 11mila spettatori. Il leader dei Negramaro ha raccontato un aneddoto personale: “Pino mi disse una frase che mi sarei tatuato se avessi avuto il coraggio: ‘Tu hai lo stesso colore dell’anima mia’. Me lo disse per rassicurarmi quando gli confessai di non sentirmi all’altezza di scrivere per lui. Oggi mi tremano le gambe e il cuore”.

Il monologo di Alessandro Siani

Alessandro Siani, durante un emozionante monologo sul palco di piazza del Plebiscito a Napoli, in occasione del concerto evento “Pino È – Il viaggio del Musicante”, ha dichiarato:
«Per noi napoletani Pino è un dio. E se Maradona è stato la mano di Dio… allora Pino è stata la voce».
Le sue parole, precedute dalla proiezione di un vecchio filmato in cui lo stesso Pino Daniele lo presentava al pubblico, sono state accolte da un lungo e caloroso applauso. L’evento ha celebrato i 70 anni dalla nascita del grande artista partenopeo e i 10 dalla sua scomparsa

Il monologo integrale

Quanti capolavori ha creato.
In una sua canzone di tre minuti c’è la nostra vita sana
l’addore ’ro cafè pe’ tutt’ ’a casa,
e quatt’ ’a nott’ miezz’ ’o pan,
l’appocundria ca ce scoppia ’mpiett’ e nun ce fa’ durmí!
Pino è il canto di una generazione: la rinascita, le nostre radici, il Sud.
Per questo ci appartiene.
Le sue canzoni ci capiscono.
E ci fanno sentire meno soli.
Pino, per noi napoletani, è un dio.
E se Maradona è stato la mano di Dio…
Pino è stata la voce.
Il popolo scrive:
Pino è ancora nella nostra vita.
Nella mia casa,
quando ritorno da scuola,
prima di un esame,
dopo un giorno difficile,
nei miei inverni, nel canto del mare
e nei miei amori.
Forse è proprio vera quella frase che dice:
“Nessuno muore veramente, finché vive nella vita degli altri.”
Questo è stato il tuo capolavoro più grande!

Fiorella Mannoia, Elisa e Geolier cantano “Napul’è”

Geolier canta accanto a Fiorella Mannoia ed Elisa sulle note di Napule è. Mentre Mannoia ed Elisa si alternano sulle strofe del brano, Geolier spezza gli schemi con barre inedite:

Le barre inedite di Geolier

Napule è mille culure/ ca però restano annascuse./ Napule è chillu surrise/ fatte doppo che ‘e chiagnuto./ Napule è ‘na carta sporca/ e se pulezza ogni vota ca tocche./ Napule è comme ‘na mamma/ ca te rice statte accort’/ Napule è sule ‘nu titolo ncopp’’o giurnale/ scritto sule pe’ vennere chillu giurnale/ ca nisciune se leggiarrà maie./ Alla fine simme tutte quante diavule/ int’ a chistu paravise ca ce fa ‘a casa/ ‘O sole sta sempre e tu nun ce fai caso/ hanno miso ‘o stucco vicine ‘e palazze pe’ ricopri’ ‘e botte/ Hanno miso ‘na statua addo’ steva n’eroe/ Hanne miso ‘na lapide addo ‘na criatura perdette ‘a vita jucanno ‘o pallone/ Napule è nu teatro cu’ nu sacch’e gente e nisciuno ca pava ‘o biglietto/ Napule era/ Napule è.

Napoli è mille colori,
che però restano nascosti.
Napoli è quel sorriso
che fai dopo aver pianto.
Napoli è un foglio sporco
che si pulisce ogni volta che lo tocchi.

Napoli è come una madre
che ti dice di fare attenzione.
Napoli è solo un titolo sul giornale,
scritto soltanto per vendere quel giornale
che nessuno leggerà mai davvero.

Alla fine siamo tutti quanti diavoli
in questo paradiso che ci fa da casa.
Il sole c’è sempre, ma tu non ci fai caso.
Hanno messo lo stucco vicino ai palazzi per coprire le crepe,
hanno messo una statua dove c’era un eroe,
hanno messo una lapide dove un bambino ha perso la vita giocando a pallone.

Napoli è un teatro con tanta gente
e nessuno che paga il biglietto.
Napoli era,
Napoli è.

La scaletta della serata

Scaletta concerto “Pino è” – Piazza del Plebiscito

Fiorella Mannoia + Giuliano Sangiorgi + Emma (con Pino Daniele virtuale) – Yes I Know My Way (1981)
Giuliano Sangiorgi – Je so’ pazzo (1979) – sullo sfondo foto/grafica di Pino Daniele con chitarra
Giorgia – Se mi vuoi (1995)
Mahmood – Terra mia (1977)
Elisa (con Pino Daniele virtuale) – Quando (1991)
Salmo – Che Dio ti benedica (1993)
Emma – Stare bene a metà (1997)
Emma + Giorgia – Vento di passione (2007)
Francesco De Gregori (con Carlo Gaudiello al pianoforte) – Putesse essere allero (1979)
Fiorella Mannoia + Stash – Quanno chiove (1980)
The Kolors (con Stash) – A me me piace ‘o blues (1980)
Noemi – Dubbi non ho (1997)
Ron + Fiorella Mannoia (con Pino Daniele virtuale) – Resta… resta cu’ mme (1995)
Diodato – Anna verrà (1989)
Clementino + Rocco Hunt (con Tullio De Piscopo e Tony Esposito) – ’O scarrafone (1991)
Raf – Amore senza fine (1998)
Giuliano Sangiorgi – Mal di te (1993)
Alex Britti – Io per lei (1995)
Fiorella Mannoia (con Pino Daniele virtuale) – Senza ‘e te (2001)
Fiorella Mannoia + Elisa + Geolier – Napule è (1977)
Enzo Avitabile – Tutta ‘nata storia (1982)
Elodie (in collegamento dalla sede degli Stati Uniti del Mondo e del Museo della Pace – sezione “Pino Daniele Alive”) – Qualcosa arriverà (1988)
Serena Brancale  – Chi tene ‘o mare / Sicily / Alleria (1979 / 1993 / 1980)

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