Police, Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting
Chitarra e batteria contro basso, con appuntamento in tribunale per le royalties dei Police: Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting

Police, Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting
Chitarra e batteria contro basso, con appuntamento in tribunale per le royalties dei Police: Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting
Police, Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting
Chitarra e batteria contro basso, con appuntamento in tribunale per le royalties dei Police: Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting
Chitarra e batteria contro basso, con appuntamento in tribunale per le royalties. Sembra una delle contese che hanno segnato i Pink Floyd, ma stavolta non c’è Roger Waters contro David Gilmour: secondo quanto scrive il tabloid The Sun, con notizia rilanciata anche dal New Musical Express, ora si tratta dei Police, band inglese di culto tra gli anni ‘70 e ‘80.
Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting, bassista e frontman del gruppo: la questione riguarda i diritti d’autore che i due musicisti vantano su una parte del materiale prodotto dalla band nel corso della loro carriera. La questione non dovrebbe però riguardare “Every breath you take”, leggendario brano che nel 1983 raggiunse la prima posizione tra i singoli nella classifica americana, oltre ad essere il quinto brano negli anni ‘80 come incassi da diritti d’autore.
La canzone risulta scritta totalmente da Sting, che nel 1984 vinse anche il Grammy Award come canzone dell’anno ed è stata negli anni passati l’oggetto di controversie tra Sting ed Andy Summers. Un portavoce di Sting ha negato che l’azione legale fosse collegata a “Every breath you take”, quanto piuttosto ad altro materiale prodotto dai Police.
Tornando alla questione delle royalties di cui il tabloid The Sun ha dato notizie, Sting e gli altri componenti dei Police arrivano alle carte bollate dopo diversi tentativi di arrivare a un accordo. Ora Summers e Copeland reclamano qualche milione di sterline di arretrati per “danni sostanziali”. Va ricordato che tre anni fa Sting ha venduto il suo intero catalogo di brani all’etichetta Universal Music Publishing. Sting è stato dichiarato imputato con il suo vero nome – Gordon Matthew Sumner – mentre la sua società Magnetic Publishing Limited è anch’essa elencata come imputata.
Dunque, in attesa dell’esito della ipotetica controversia legale, è da escludere la nuova reunion dei Police, ma l’arrivo della vicenda sulle royalties in tribunale stride con la collaborazione avvenuta qualche settimana fa tra Sting e Andy Summers, che sono tornati a suonare insieme dopo 17 anni (nel 2007 e 2008 tornarono sul palco con i Police, con successivo pentimento di Sting per l’operazione nostalgia) per una nuova versione della canzone del 1983 del loro ex gruppo, “Murder by numbers”, una delle B-side dei Police dell’album “Synchronicity”.
di Nicola Sellitti
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: musica
Leggi anche

I Beatles sono ancora qui fra noi

Mostra del Cinema di Venezia: Gadot e Butler non saranno al Lido

Olly torna con “Questa domenica”, tra malinconia e speranza
