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Raffaele Minichiello

Raffaele Minichiello, dirottatore da record che ispirò Rambo

Il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione ha come protagonista Raffaele Minichiello, diciannovenne immigrato dall’Irpinia negli States dopo il tragico terremoto del 1962
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Raffaele Minichiello, dirottatore da record che ispirò Rambo

Il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione ha come protagonista Raffaele Minichiello, diciannovenne immigrato dall’Irpinia negli States dopo il tragico terremoto del 1962
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Raffaele Minichiello, dirottatore da record che ispirò Rambo

Il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione ha come protagonista Raffaele Minichiello, diciannovenne immigrato dall’Irpinia negli States dopo il tragico terremoto del 1962
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Il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione ha come protagonista Raffaele Minichiello, diciannovenne immigrato dall’Irpinia negli States dopo il tragico terremoto del 1962
Il 31 ottobre 1969 le trasmissioni tv degli Stati Uniti vengono interrotte da un incredibile annuncio: un uomo armato ha preso il controllo di un aereo della Twa in partenza da Los Angeles e diretto a San Francisco. Destinazione finale: Il Cairo, in realtà Roma. Inizia il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione e ha come protagonista Raffaele Minichiello, un diciannovenne immigrato dall’Irpinia negli States dopo il tragico terremoto del 1962. Tutt’altro che un volto sconosciuto, bensì un marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia nel Vietnam. All’arrivo a Roma, dopo mille peripezie, l’arresto. Ma per certi versi è solo l’inizio di una vicenda che sembra il romanzo su un uomo che, senza volerlo, diventerà un simbolo e persino un eroe. Un italo-americano che si porta dietro un mistero a tratti affascinante, con omissioni e zone d’ombra ma anche un vissuto costellato da tragedie personali e guai di ogni sorta. Unico filo conduttore: la voglia di vivere o, meglio, di sopravvivere.
L’incredibile cammino di Raffaele Minichiello viene ora ripercorso dal documentario “Kill Me If You Can” di Alex Infascelli, oggi e domani nelle sale italiane con Wanted Cinema. Minichiello è passato alla storia per essere stato il primo dirottatore di un volo transatlantico e a lui s’ispirò Sylvester Stallone per il personaggio di Rambo. Impressionato dalle azioni del soldato di Melito Irpino, Sly avrebbe infatti deciso di prendere spunto dal suo profilo per rendere più ‘umano’ il protagonista della saga tratta dal romanzo “First Blood” dello scrittore canadese David Morrell. Ma c’è molto, molto di più. Partendo dal libro “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello” di Pier Luigi Vercesi, Infascelli realizza il ritratto ammaliante di un personaggio imponderabile, forse indecifrabile, sicuramente controverso.
La sua impresa recordpiù di 19 ore di volo per un totale di quasi 11mila chilometri in aria – venne portata a termine a causa di 200 dollari, la cifra mancante nei pagamenti ricevuti una volta tornato dal Vietnam. A mandare su tutte le furie il dirottatore era stato il trattamento ricevuto dal Paese per il quale avrebbe dato tutto, fino a sacrificare la vita. In particolare, un colonnello lo aveva trattato come un criminale bugiardo. Da qui la mutazione dell’amore in rabbia, in voglia di rivalsa.
Nel corso degli anni non sono mancate le interpretazioni distorte, fino a rendere l’italo-americano un eroe emblema di tutte le proteste di piazza in giro per l’Occidente. O ancora, il simbolo della condizione psicologica disagiata di chi andava in guerra in Vietnam e ne tornava traumatizzato. In realtà si trattò di un semplice colpo di testa per vendicarsi di una sorta di tradimento. Il resto è storia: il processo show, la condanna scontata, la rinascita, la tragica scomparsa delle due mogli Cinzia e Teresa, la fede. ‘Sanati’ i conti con la giustizia a stelle strisce, il ritorno negli States e una nuova vita: oggi “Ralph” regala Bibbie e predica la lettura del Vangelo. Quanto al legame con il Corpo dei marine, resisterà per sempre in onore del motto “Semper fidelis”. di Massimo Balsamo

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