Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Revelè racconta “Himalaya”: scalare i sogni, passo dopo passo

|

Abbiamo incontrato Revelè per farci raccontare la genesi di “Himalaya”, il significato profondo di questo progetto e il suo rapporto con i sogni, la musica e la vita

Revelè

Revelè racconta “Himalaya”: scalare i sogni, passo dopo passo

Abbiamo incontrato Revelè per farci raccontare la genesi di “Himalaya”, il significato profondo di questo progetto e il suo rapporto con i sogni, la musica e la vita

|

Revelè racconta “Himalaya”: scalare i sogni, passo dopo passo

Abbiamo incontrato Revelè per farci raccontare la genesi di “Himalaya”, il significato profondo di questo progetto e il suo rapporto con i sogni, la musica e la vita

|

È online il videoclip di “Himalaya”, il nuovo singolo del cantautore partenopeo Revelè, distribuito da Artist First. Diretto da Vincenzo Zeno insieme allo stesso artista, “Himalaya” è un viaggio di formazione, una metafora della crescita e del coraggio di inseguire i propri sogni. Il bambino interiore si addormenta per lasciare spazio all’adulto che sta prendendo forma ma continua, testardo, a sognare.

Nel videoclip, tutto comincia nella stanza di Revelè: tra fumetti, oggetti quotidiani e piccoli frammenti di memoria, si apre la porta verso un mondo onirico. Lì, il vento soffia forte, la bussola non indica una meta precisa, ma suggerisce la direzione da seguire: quella dei propri desideri, della dedizione e della continua ricerca di sé.

Abbiamo incontrato Revelè per farci raccontare la genesi di “Himalaya”, il significato profondo di questo progetto e il suo rapporto con i sogni, la musica e la vita.

Come nasce “Himalaya”?
“Himalaya” nasce dalla dedizione, dalla voglia di raggiungere il mio sogno. Vedo i sogni come una montagna altissima: anche se fai mille metri, ce ne sono ancora settemila davanti. È un percorso fatto di ostacoli, ma anche di amore per ciò che fai. Parla di dedizione, di sogni e della possibilità di realizzarli grazie alla passione.

Nel ritornello c’è una voce femminile, quella di mia sorella, perché volevo rappresentare anche gli affetti vicini che ti accompagnano nel percorso. Siamo gemelli nei sogni, nei dolori, nelle esperienze. È anche un modo per dire che due persone possono aiutarsi a vicenda nel raggiungere i propri obiettivi, senza schiacciarsi a vicenda, come purtroppo accade spesso nel mondo artistico.

Quindi “Himalaya” rappresenta un sogno?
Sì. È la storia di un bambino che voleva diventare astronauta: prima voleva toccare il cielo, poi cresce e capisce che può guardare i propri sogni dall’Himalaya, da una prospettiva diversa. È un viaggio di crescita e di accettazione, ma anche di ostinazione nel continuare a scalare.

E tu, che rapporto hai con i tuoi sogni? Ti stimolano o ti ossessionano?
C’è sicuramente un po’ di ossessione. Penso che se non sei ossessionato da ciò che ami, non lo raggiungerai mai davvero. I sogni vanno pensati notte e giorno, cercando sempre nuove strade per realizzarli. “Himalaya” è proprio questo: la continua scalata verso un ideale, con piccoli obiettivi lungo la strada. Un disco, una radio, un tour, anche solo in un locale da cento persone…

Com’è stato collaborare con tua sorella su questo brano?
Bello ma difficile. Lei ha studiato musica, io sono autodidatta. È molto precisa, perfezionista, mentre io cerco l’imperfezione emotiva. Le ho chiesto di cantare il ritornello come se stesse sussurrando qualcosa alla se stessa bambina. Il primo take era tecnicamente perfetto, ma troppo freddo. Ho preferito lasciarla più “imperfetta”, più vera. In una parola: autentica.

Lavorare con lei è stato emozionante, anche perché ci siamo ritrovati in studio, da Napoli Nord fino agli studi di RTL e Radio Zeta. Vederci lì, dopo il percorso fatto insieme, è stato fortissimo.

E rispetto al fatto che porti avanti sia la musica che la recitazione? Non pensi che dividere il “fuoco” in due direzioni possa indebolirlo?
Me lo hanno detto in tanti, ma per me non è così. Ho provato a concentrarmi solo sulla recitazione, ma la musica continuava a chiamarmi. E ho capito che una cosa nutre l’altra. In scena porto la musicalità del ritmo, del gesto, del respiro.

Quando ho momenti difficili nella recitazione, torno alla musica: scrivere mi fa stare bene. E tutto ciò che ho fatto – animazione, regia teatrale, canto – fa parte dello stesso grande spettacolo. Credo che oggi si tenda a separare troppo i ruoli: cantante, attore, autore… ma l’arte è una sola. Leonardo da Vinci non si sarebbe mai posto questo problema!

Bello. E come immagini il tuo tour?
Non come un semplice concerto, ma come uno show vero e proprio. Immagino un telo rosso che si apre, una scena teatrale che introduce la musica, danza espressiva che accompagna i brani. Voglio che il pubblico entri in un mondo e ne esca dicendo: “Ho vissuto qualcosa di unico”. Come andare a Broadway, ma con la mia storia dentro.

I tuoi brani fanno parte di un progetto più grande, giusto?
Sì. A fine novembre uscirà un terzo brano, “Come si fa?”, che concluderà il racconto delle origini. A fine gennaio arriverà l’EP completo, con sei canzoni. L’ultima parlerà di mio padre, figura centrale nella mia vita: un amore che non puoi più vedere, ma che ti accompagna sempre. È una canzone in cui mi chiedo: “Come faccio senza rivedere quegli occhi?”

E cosa provi quando scrivi brani così personali?
All’inizio piangi. Penso che per un uomo sia difficile imparare a piangere, a mostrarsi vulnerabile. Da piccoli ci insegnano a essere forti, ma in realtà la forza è anche lasciarsi andare. Le donne questo lo imparano prima di noi, noi lo capiamo solo attraverso le relazioni.

Scrivere è come attraversare un’emozione: prima la vivi, poi la lasci sedimentare. Se la melodia continua a risuonarti in testa, capisci che c’è qualcosa di vero. A quel punto cerchi le parole giuste per raccontarla, prima a te stesso e poi agli altri.

di Federico Arduini

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

02 Novembre 2025
Dopo un ottobre da record, con molti concerti sold out, il Blue Note Milano inaugura un&…
02 Novembre 2025
Steven Tyler voleva realizzare il museo nello storico palazzo di Cotronei, in cui aveva abitato il…
02 Novembre 2025
È disponibile in radio e in digitale da qualche giorno “Je Ne Me Vois Plus”, il nuovo singolo dell…
02 Novembre 2025
È Joe Romano il vincitore della nuova edizione di Italia’s Got Talent, lo show disponibile in escl…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI