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Mughini e Sgarbi

Risse e troll putiniani, triste spettacolo in Tv

La rissa al Maurizio Costanzo Show tra Mughini e Sgarbi ha conferito nuova forma ad una peculiarità del nostro Paese: la presenza dell’opinionista putiniano. Un vero trionfo per la disinformazione russa. E il fatto che funzioni è il vero problema.
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Risse e troll putiniani, triste spettacolo in Tv

La rissa al Maurizio Costanzo Show tra Mughini e Sgarbi ha conferito nuova forma ad una peculiarità del nostro Paese: la presenza dell’opinionista putiniano. Un vero trionfo per la disinformazione russa. E il fatto che funzioni è il vero problema.
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Risse e troll putiniani, triste spettacolo in Tv

La rissa al Maurizio Costanzo Show tra Mughini e Sgarbi ha conferito nuova forma ad una peculiarità del nostro Paese: la presenza dell’opinionista putiniano. Un vero trionfo per la disinformazione russa. E il fatto che funzioni è il vero problema.
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La rissa al Maurizio Costanzo Show tra Mughini e Sgarbi ha conferito nuova forma ad una peculiarità del nostro Paese: la presenza dell’opinionista putiniano. Un vero trionfo per la disinformazione russa. E il fatto che funzioni è il vero problema.
La rissa da saloon fra Giampiero Mughini e Vittorio Sgarbi è valsa al Maurizio Costanzo Show ascolti degni dei tempi d’oro. Un ‘felice’ salto indietro nel tempo per lo storico conduttore, ancora abilissimo nell’innescare lo scontro, nel cogliere il segnale di quella miccia che ha poi fatto saltare i due galletti. Uno spettacolo più patetico che altro. Unico Paese nel mondo occidentale, intanto, abbiamo codificato la figura dell’opinionista putiniano, per ‘arricchire’ i nostri talk dedicati alla guerra scatenata dai russi contro l’Ucraina. Una figura di pacifista unilaterale, antioccidentale e anti-Nato, con l’aria sempre un po’ così. Interprete di un antiamericanismo mai sopito in Italia e soprattutto di sicuro effetto per gli ascolti. Pazienza se quello che va sostenendo fa torcere le budella da quanto appaia insensibile, immotivato, figlio di una propaganda che solo da noi è tracimata dai troll dei social ai trollatori in televisione. Un trionfo per la ‘disiniformatia’ russa. Gente che nasconde dietro visioni messianiche e la faccia sofferente di chi porta sulle spalle il peso di tutti i soprusi perpetrati dall’Occidente ai danni delle povere dittature di questo mondo, l’essere lo strumento di un potere orrido. Un regime che uccide, devasta e avvelena, che ha cancellato l’idea stessa di democrazia e libertà (anche di parola e di giornalismo) nel Paese che già conobbe le brutture del socialismo reale. Risse e guitti putiniani, questo il panorama che offre la nostra televisione. Eppur funziona, considerazione che ci deve far riflettere sul pubblico. Su come si sia formata quell’audience, frutto di una lunga stagione di rabbia e cecità di cui ora paghiamo il prezzo più elevato.   di Fulvio Giuliani

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