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Romina Falconi e “La solitudine di una regina”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Romina Falconi sul quarto capitolo del concept album “Rottincuore” che uscirà prossimamente

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Romina Falconi e “La solitudine di una regina”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Romina Falconi sul quarto capitolo del concept album “Rottincuore” che uscirà prossimamente

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Romina Falconi e “La solitudine di una regina”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Romina Falconi sul quarto capitolo del concept album “Rottincuore” che uscirà prossimamente

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Romina Falconi sul quarto capitolo del concept album “Rottincuore” che uscirà prossimamente

Nel mare magnum della musica liquida sembrerebbe cosa facile trovare qualcosa di nuovo e interessante da ascoltare. Invece, non è propriamente così. Ogni tanto ci divertiamo a scavare per voi in questo universo in continua espansione per trovare artisti di valore, che meritano un ascolto attento. Poi starà all’ascoltatore scegliere se seguire l’artista in questione o veleggiare verso altri lidi.

Da venerdì 26 aprile è disponibile in digitale La solitudine in una regina, il nuovo brano di Romina falconi, una ballad che racconta la storia di una regina prigioniera dell’assenza e della malinconia. Circondata dalla magnificenza del suo regno e dall’ammirazione della sua gente, la regina rappresenta un’icona di potere e bellezza. Tuttavia, dentro le mura del suo castello, si cela un’anima incompleta e destinata alla ricerca eterna di ciò che non può più avere.

Il brano s’inserisce all’interno di un progetto più ampio di prossima uscita, “Rottincuore: molto più di un concept album è un trattato di psicologia immaginato dalla cantautrice dopo esperienze rocambolesche di vita, dove ogni canzone rappresenta un’ombra umana ed è accompagnata da un vero e proprio magazine cartaceo, il “Rottocalco“, che sviluppa il tema del brano attraverso scritti firmati dalla stessa Romina, psicologi, giornalisti e illustratori. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Romina sul nuovo singolo, su “Rottincuore” e sui prossimi live.

Parlaci del tuo ultimo brano “La solitudine di una regina”

La canzone parla della malinconia, un sentimento che conosciamo fin da bambini. È una sensazione che tutti abbiamo provati, ricordando momenti felici che non possiamo più rivivere. Volevo raccontare questo senso di privazione, derivante dall’impossibilità di comunicare con una persona che è stata importante per noi. Tuttavia, mi piaceva l’idea che questo sentimento fosse raccontato da una figura fiabesca, una regina, che apparentemente sembra non avere nulla di cui lamentarsi. Amo tantissimo le fiabe e mi piaceva l’idea di una regina che si sente incompleta, perché nella vita tutti noi abbiamo avuto alti e bassi, ci siamo sentiti sia mendicanti che re. Spesso, nella vita, non ci rendiamo conto delle piccole cose che abbiamo conquistato e ci fissiamo su ciò che non possiamo più avere.

Ho scelto una figura fiabesca anche per dare un tocco di romanticismo a questa assenza irreparabile, un’assenza che non ho voluto spiegare troppo. Le canzoni, una volta pubblicate, non appartengono più a chi le ha scritte; è giusto che l’ascoltatore possa interpretarle e vederci la propria storia. Nel mio caso, mentre scrivevo, pensavo alle assenze importanti della mia vita, persone che non sono più su questa terra, ma che mi hanno fatto sentire amata per sempre senza alcuno sforzo. Quando una persona ti fa sentire amato per sempre, merita di essere glorificata nel tuo cuore per l’eternità.

A volte, nelle giornate buone, la malinconia ti piomba addosso e ti fa sentire ingrato: hai tante persone su cui puoi contare, ma vorresti parlare con l’unica persona con cui non puoi più parlare. Riconosco che questa canzone è rischiosa per il periodo storico in cui viviamo, dove in Italia le ballate sono rare come tigri bianche. Tra cinque anni, mi piacerà pensare di essermi tolta uno sfizio incredibile, parlando di un argomento che sembra semplice ma è molto delicato, perché la malinconia colpisce tutti, che ci piaccia o meno.

E dire che oggi la malinconia sembra sempre più un sentimento tabù, in una società che ci vuole allegri e performanti h 24…

Hai ragione, e la cosa che sto combattendo con ogni fibra del mio essere è la positività tossica. Non c’è nulla di male a voler essere ottimisti e positivi, anzi, spesso è stato proprio quell’amico ottimista a salvarci. Tuttavia, sembra che per natura l’essere umano debba apparire sempre vincente, pronto e ben predisposto. Ma ci sono mattine in cui mi sveglio e mi sento distrutta.

La malinconia e i momenti di fragilità vengono spesso associati alla debolezza, ma la fragilità non è debolezza; la fragilità è importante. Alcune delle lezioni più significative della vita sono proprio quelle che non volevamo ricevere. A volte, ciò che ci rende quello che siamo sono soprattutto i “no”, le cose che ci mancano, le lezioni che abbiamo imparato a nostre spese e che avremmo preferito non imparare mai in quel modo.

Ho trovato molto bella anche la scelta di non voler raccontare troppo nelle tue canzoni, di voler lasciare spazio a chi ascolta di ritrovarci tracce della propria vita o proprie spiegazioni

Ho sviluppato un’intelligenza empatica profonda fin da ragazzina e ho avuto la fortuna di appassionarmi a persone completamente diverse da me. Mi sono sempre circondata di persone che stimavo profondamente, perché mi piace imparare dagli altri. Una cosa che ho imparato sugli esseri umani è che a volte una parola o un dettaglio può costruire un mondo. A me interessa la parola chiave, non tanto la cronistoria. E il fulcro di questa canzone è “magnifica assenza”. Chi sono io per magnificare un’assenza piuttosto che un’altra? Secondo me, più spieghi una cosa nello specifico e più rischi di bruciare la fantasia degli altri. Questo non vale per tutte le canzoni, non deve essere imposto, ma se viene naturale, tanto meglio. Ad esempio, non mi riferisco solo al lutto: ognuno di noi ha sofferto la mancanza di persone che non necessariamente non sono più su questa terra. A volte ci sono situazioni in cui è difficile tornare indietro e riavere lo stesso rapporto che avevi prima con un amico o con una persona importante. Volevo fare una carezza a quelli che devono sorridere, che devono guardare avanti, pur sentendosi un po’ incompleti. Viviamo in una società dove, con la scusa dei social, ci sentiamo tutti connessi, ma molto spesso siamo soli.

Raccontaci un pò di più di questa idea di associare ad ogni singolo estratto dal futuro album un magazine cartaceo

Ho scoperto una cosa orribile: per gli addetti ai lavori, un disco diventa vecchio già dopo una settimana, anche se magari ci hai lavorato tre anni come un pazzo. Devi metterti in gioco e fare del tuo meglio affinché le canzoni durino. Per questo ho deciso che ogni canzone sarebbe stata accompagnata da un libro. Ho voluto creare qualcosa di quadrimensionale chiedendo aiuto a tantissimi amici scrittori, giornalisti, disegnatori, pittori e fotografi per approfondire i temi trattati nel brano, perché la mia sola visione non poteva bastare. Ad esempio, una psicologa parla del lutto in una maniera impeccabile. Anche con tutti i miei studi, non riuscirei a esprimermi come fa lei. Mi piaceva l’idea di affrontare un argomento dalla A alla Z, cercando di includere tutte le visioni possibili. Il miracolo di questo libro è che mi sono arrivati contenuti tutti diversi tra loro, dimostrando quanto l’essere umano sia connesso in tribù ma al contempo unico nel proprio mondo interiore. Ora uscirà il volume quattro, che accompagna l’ultimo singolo

Qualche nuovo concerto all’orizzonte?

La dimensione più bella del mondo per me è quella del live. Come artista, sono nata facendo concerti e piano bar da ragazzina. Mi piace esibirmi con musicisti che mi accompagnano, che sono dei metallari. Li chiamo amorevolmente “disumani” perché suonano come se non ci fosse un domani. Mi affascina l’idea di portare un live che sorprenda il pubblico. Adoro accompagnare queste canzoni con dei monologhi che riscrivo continuamente. Quindi, l’idea è di fare un tour in totale libertà, con un pubblico pronto a tutto, sapendo che posso essere anche scurrile e che mi piace scherzare. La prossima data è l 24 al Crazy Fest di Podenzano (PC).

di Federico Arduini

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