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Sanremo: la discografia ignorata nel bando del Comune

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Pubblicata la manifestazione d’interesse per il Festival di Sanremo 2026-2028: critiche da FIMI per l’assenza di tutele alla discografia

Sanremo

Sanremo: la discografia ignorata nel bando del Comune

Pubblicata la manifestazione d’interesse per il Festival di Sanremo 2026-2028: critiche da FIMI per l’assenza di tutele alla discografia

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Sanremo: la discografia ignorata nel bando del Comune

Pubblicata la manifestazione d’interesse per il Festival di Sanremo 2026-2028: critiche da FIMI per l’assenza di tutele alla discografia

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Il Comune di Sanremo ha pubblicato ieri la manifestazione di interesse per individuare il nuovo partner incaricato di organizzare e trasmettere in chiaro il Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con possibilità di proroga fino al 2030. L’atto, firmato dalla dirigente del settore Turismo e Manifestazioni Rita Cuffini, dà avvio a una procedura in due fasi: la prima, selettiva, servirà a individuare i soggetti idonei; la seconda sarà negoziale, per definire i termini della convenzione con il soggetto prescelto.

Il bando è riservato a operatori audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista e con esperienza nell’organizzazione di eventi di rilievo. I progetti dovranno essere presentati entro 40 giorni. La selezione avverrà sulla base della proposta artistica, del rispetto della tradizione del Festival e della capacità di valorizzarne l’immagine e i marchi. Il partner dovrà garantire un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro, oltre all’1% dei ricavi pubblicitari e di sfruttamento dei marchi.

Non si è fatta attendere la reazione del mondo discografico. Oggi Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana), ha criticato duramente i contenuti del bando: “Il Comune di Sanremo dimentica il ruolo della discografia che tiene in piedi l’evento”, ha dichiarato.

“Nell’avviso pubblicato – ha aggiunto Mazza – si prevedono numerosi impegni per il partner, ma non si tiene minimamente conto del contributo fondamentale dell’industria discografica, che con investimenti e contenuti consente al Festival di prosperare e generare ricavi. La prossima edizione dovrà prevedere un consistente rimborso economico per le imprese partecipanti. Senza la discografia, sul palco di Sanremo ci sarebbero giusto i fiori. Il Festival senza la musica è una scatola vuota”.

di Federico Arduini

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