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Da Cannes solo Sorrentino

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Ieri notte è stata la notte di Sorrentino a Cannes e del suo bellissimo “Partenope”

Da Cannes solo Sorrentino

Ieri notte è stata la notte di Sorrentino a Cannes e del suo bellissimo “Partenope”

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Da Cannes solo Sorrentino

Ieri notte è stata la notte di Sorrentino a Cannes e del suo bellissimo “Partenope”

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E se è una femmina si chiamerà Futura. Lucio Dalla non compare nella colonna sonora dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, appena presentato a al Festival di Cannes. Ma il bellissimo nome del bellissimo personaggio che dà il titolo al bellissimo “Partenope”, potrebbe influenzare la scelta cruciale dei nuovi genitori. 

Per l’ottava volta alla ricerca della Palma d’oro mai conquistata in passato – anche quando ha vinto l’Oscar (“La grande bellezza” tornò dal Festival a mani vuote, prima di sbancare a Hollywood) –, Sorrentino presenta la sua opera proustiana.

Il tempo irrimediabilmente perduto è quello della giovinezza. Che Partenope (l’esordiente Celeste Dalla Porta, molto in parte) – napoletana dell’alta borghesia, classe 1950 – vive nei Sessanta e Settanta tra poche gioie, molte infatuazioni e (forse) nessun amore. Soprattutto, con un grande dolore e una infelicità di fondo che non la abbandona mai. 

Nemmeno quando – donna matura nel 2023 – Partenope è recitata da Stefania Sandrelli, in tutta la sua potente malinconia. Sorrentino è un grande aforista. Come Shakespeare, come Wilde (ma anche come John Cheever, che nel film è il personaggio di Gary Oldman). Solo che il regista impiega 136 minuti a snocciolarne in gran quantità. Alcuni sono scritti in sceneggiatura. Molti altri vengono liberati dalle immagini, illuminate dall’autrice della fotografia Daria D’Antonio e montate da Cristiano Travaglioli. Ottimo il lavoro di entrambi.

Il cast è il solito gran carosello. Spicca la manciata di minuti di Luisa Ranieri, che fa il verso a Sofia Loren. E questa è la sola anticipazione. Svelare altre sorprese (portate in dote da Isabella Ferrari, Peppe Lanzetta, Silvio Orlando) sarebbe un peccato, malgrado l’attesa per vedere il film in sala non sia breve. In Italia arriva dopo l’estate, distribuito dalla nuova Piper Film che ha fatto il colpaccio. 

Fellini sta sempre dietro l’angolo, ma “Partenope” è Sorrentino in purezza. Eccessivo, visionario, ironico, azzardato, passionale. Il cineasta si esprime anche nelle scelte musicali. Niente Dalla, appunto, ma ci sono Cocciante, Paoli, il cantautore Valerio Piccolo con il brano originale “E si’ arrivata pure tu”.

Avvertenza ai futuri genitori, sulla grafia del nome. Il titolo internazionale è “Parthenope”, scritto con l’ “acca”.

di Federico Fumagalli

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