Speciale Premio Tenco 2025 su Rai 1: musica, storia e impegno civile
Domani in seconda serata su Rai 1 lo speciale tv dedicato all’edizione 2025 del Premio Tenco, tra spettacolo e musica d’autore
Speciale Premio Tenco 2025 su Rai 1: musica, storia e impegno civile
Domani in seconda serata su Rai 1 lo speciale tv dedicato all’edizione 2025 del Premio Tenco, tra spettacolo e musica d’autore
Speciale Premio Tenco 2025 su Rai 1: musica, storia e impegno civile
Domani in seconda serata su Rai 1 lo speciale tv dedicato all’edizione 2025 del Premio Tenco, tra spettacolo e musica d’autore
C’è un momento dell’anno in cui la televisione generalista rallenta, abbassa il volume del clamore e torna ad ascoltare. Accade con lo Speciale TV Premio Tenco 2025, in onda martedì 30 dicembre in seconda serata su Rai 1, racconto televisivo di una delle esperienze culturali più longeve e necessarie del nostro Paese. Un appuntamento che non è solo uno spettacolo musicale, ma un esercizio di memoria collettiva.
A guidare il pubblico in questo viaggio è Malika Ayane, cantautrice elegante e curiosa, capace di unire grazia e profondità. La sua conduzione accompagna le esibizioni degli artisti che hanno animato le tre serate culminanti della rassegna, andate in scena al Teatro Ariston dal 22 al 25 ottobre, e apre finestre sulla storia del Club Tenco, dalle origini visionarie di Amilcare Rambaldi fino all’oggi. Un racconto che non si limita a mostrare, ma prova a spiegare, contestualizzare, tramandare. Dal 2020 la trasposizione televisiva del Premio Tenco è prodotta da iCompany in collaborazione con il Club Tenco. Un lavoro complesso, come sottolinea il produttore Massimo Bonelli, che parla di responsabilità e di equilibrio: condensare oltre cinquant’anni di canzone d’autore in 80 minuti di televisione significa scegliere, rinunciare, ma soprattutto rispettare. E lo Speciale 2025 riesce nell’intento di restituire la densità culturale di una manifestazione unica in Europa, intrecciando musica, immagini e una Sanremo lontana dalle cartoline turistiche, più vicina alla sua anima autentica. Non è un caso che il tema dell’edizione sia stato “Con la memoria”.
Un filo rosso che ha attraversato l’intera rassegna e che ha invitato artisti e pubblico a riflettere sul Novecento, sui suoi traumi e sulle sue eredità, sul ruolo della musica come archivio emotivo e strumento di coscienza. In questa cornice sono stati assegnati i Premi Tenco alla Carriera a figure che hanno inciso profondamente sulla canzone d’autore: Baustelle, Goran Bregović, Ricky Gianco, Daniele Silvestri e Tosca. Percorsi diversi, linguaggi lontani, ma uniti da una visione artistica che non rinuncia alla complessità.Grande attenzione anche alle Targhe Tenco 2025, da sempre termometro sensibile della nuova canzone italiana. Lucio Corsi domina con “Volevo essere un duro”, premiato come miglior album in assoluto e miglior canzone singola, confermando una scrittura capace di essere popolare senza perdere spigoli. La Niña vince per il miglior album in dialetto con “Furèsta”, Anna Castiglia si impone tra le opere prime con “Mi Piace”, mentre Ginevra Di Marco e Caroline Pagani vengono premiate rispettivamente come miglior interprete e per il miglior album a progetto. Una fotografia fedele di una scena viva, plurale, spesso lontana dai riflettori mainstream.
Il Premio Tenco, però, non dimentica mai la dimensione civile della musica. Lo dimostra l’assegnazione del Premio Yorum, in collaborazione con Amnesty International Italia, alla memoria del poeta e attivista palestinese Refaat Alareer, ucciso nel 2023 a Gaza insieme alla sua famiglia. Un momento di forte impatto emotivo, reso ancora più significativo dalla consegna del riconoscimento a Nabil Bey Salameh dei Radiodervish e dall’esibizione, per la prima volta sul palco dell’Ariston, del Grup Yorum, simbolo internazionale di resistenza culturale. In un tempo di conflitti e rimozioni, il Tenco ribadisce che la canzone d’autore può (e deve) prendere posizione.Tra gli altri riconoscimenti, il Premio SIAE a Mimmo Locasciulli, a cinquant’anni dal deposito della sua prima canzone, e il Premio Tenco all’Operatore Culturale a Tito Schipa Jr. completano un quadro che tiene insieme artisti, autori e figure fondamentali del lavoro culturale spesso invisibile.
Lo Speciale TV restituisce anche la ricchezza di una rassegna che non vive solo all’Ariston. Per quattro giorni Sanremo si è trasformata in un laboratorio diffuso: teatro, cinema, musei, quartieri storici, tutti attraversati da concerti, incontri, sold out e da un pubblico trasversale. Centrale, come sempre, l’attenzione alle nuove generazioni, con la masterclass dedicata quest’anno a Lucio Dalla, che ha coinvolto 1.300 studenti delle scuole liguri, portando la canzone d’autore dentro le aule, non come reliquia, ma come materia viva. A completare il racconto, una scenografia intensa e simbolica, firmata da Zhang Hongmei e Marco Nereo Rotelli, che ha reso omaggio a Luigi Tenco, Amilcare Rambaldi e Sergio Staino. Volti in bianco e nero, tessuti strappati, scritte poetiche: un colpo d’occhio che parla di fragilità, resistenza, memoria. Il Premio Tenco 2025, nella sua versione televisiva, non cerca il consenso facile né l’effetto virale. Chiede attenzione, ascolto, tempo. E forse è proprio questo il suo valore più grande: ricordarci che la musica d’autore non è solo intrattenimento, ma un modo di guardare il mondo.
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- Tag: musica, Musica italiana
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