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Storia persa di siciliani in America

Tra gli azionisti della Reprise, la casa discografica di Sinatra e Granz, ci sono anche tre famiglie provenienti dalla Sicilia occidentale. Una storia che che conoscerà un successo lungo oltre vent’anni.
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Storia persa di siciliani in America

Tra gli azionisti della Reprise, la casa discografica di Sinatra e Granz, ci sono anche tre famiglie provenienti dalla Sicilia occidentale. Una storia che che conoscerà un successo lungo oltre vent’anni.
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Storia persa di siciliani in America

Tra gli azionisti della Reprise, la casa discografica di Sinatra e Granz, ci sono anche tre famiglie provenienti dalla Sicilia occidentale. Una storia che che conoscerà un successo lungo oltre vent’anni.
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Tra gli azionisti della Reprise, la casa discografica di Sinatra e Granz, ci sono anche tre famiglie provenienti dalla Sicilia occidentale. Una storia che che conoscerà un successo lungo oltre vent’anni.
Nel 1960 l’avvocato newyorkese Milton Rudin cerca di acquistare il catalogo e gli studi della Verve, una delle più grandi case discografiche, all’epoca in crisi profonda. Gli chiedono da dove vengano i soldi, e lui risponde onestamente: dal produttore Norman Granz e dal suo principale artista, Frank Sinatra. Il resto da alcune famiglie siciliane del New Jersey. I manager della Verve non vogliono mangia-spaghetti nel gotha della musica americana e vendono alla Universal. Sinatra, Granz e i loro clienti creano allora una nuova casa discografica, la Reprise, che conoscerà un successo lungo oltre vent’anni. All’atto della presentazione la grande sorpresa: per chi conosce la storia della musica sembrerà forse strano che la nuova etichetta nasce con una stretta di mano tra il non più giovane Sinatra, un folle come Frank Zappa e un certo Lou Reed, che è stanco di Andy Warhol. Tra gli azionisti italiani ci sono tre famiglie, provenienti dalla Sicilia occidentale, arrivate con la stessa nave in America mezzo secolo prima. Una storia dimenticata e grandiosa. Francesco Zappa, di Partinico, nonno del musicista rock, nel viaggio di terza classe aveva fatto amicizia con il palermitano Antonio Sinatra e con Antonio Bongiovanni di Sciacca. Non appena guadagnano abbastanza, queste famiglie lasciano New York per il vicino New Jersey. Un figlio di Antonio Sinatra sposa la sorella di Bongiovanni, il cui nipote Giovanni, milioni di anni più tardi, sarà un musicista famoso e cambierà il suo nome in Jon Bon Jovi. Frank Sinatra è suo zio. La seconda generazione degli Zappa, invece, si trasferisce a Baltimora. Purtroppo non esistono foto delle tre famiglie ai tempi eroici, all’inizio del XX secolo, quando questi siciliani, partiti per l’America alla ricerca del lavoro, innamorati dell’opera e della musica popolare, passavano il fine settimana a ciondolare davanti al negozio di barbiere di Antonio Sinatra mentre i loro ragazzini, tra cui Frank, giocavano per strada a zecchinetta. Quando nasce la Reprise, quella stretta di mano suggella l’amicizia di tre famiglie che, in America, hanno esportato non la mafia ma il genio siciliano. Zappa scrisse: «Avevo ovviamente tremendi pregiudizi su Sinatra, ma mio padre mi disse di guardarlo negli occhi, che avrei visto l’uomo nascosto dietro l’attore e sentito riaffiorare i profumi di casa di mio nonno, quando ero bambino. È stato così. Ci siamo guardati negli occhi. Due frasi in dialetto sono state sufficienti. E Sinatra è l’unico, nel music business, che non mi ha mai dato una fregatura».   di Paolo Fusi

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