Successo planetario per il film di Super Mario
Successo planetario per il film di Super Mario
Successo planetario per il film di Super Mario
Un’avventura perfetta per i tempi che viviamo, capace di sbancare il botteghino con mezzo miliardo di incassi in tutto il mondo. Vetta mai raggiunta da un film tratto da un videogioco. La principessa non deve essere salvata ma è personaggio attivo dell’azione, la ricerca del lavoro dei propri sogni diventa una montagna da scalare e festeggiare, l’unione fa la forza e l’eroe dimostra che le sue diversità non sono altro che straordinarie unicità. Può sembrare una favola come tante, è invece l’animazione “Super Mario Bros. – Il film”, al cinema con Universal Pictures.
L’idraulico più famoso del mondo, popolare da circa quarant’anni, è protagonista insieme a suo fratello Luigi di un cartoon coloratissimo, vibrante e ricco di comicità. “Super Mario Bros. – Il film” era un progetto ambizioso e molto atteso in tutto il mondo anche perché ha visto per la prima volta la Nintendo al lavoro con Illumination (la stessa che ha creato i franchise di successo “Cattivissimo me”, “Minions”, “Sing e Pets – Vita da animali”). Pensato prima di tutto per rendere felici e appagati i fan del videogame, onora il gioco e i suoi personaggi costruendo attorno a essi un’anima realistica e interessante. Fra tutti spicca Bowser, una tartaruga gigante e ricca di sfaccettature, il “cattivo” per eccellenza che nella versione originale ha la voce di Jack Black. Se da un lato rappresenta la personificazione del male e fa paura, dall’altro ha una personalità vulnerabile e ludica.
A firmare la regia dell’animazione sono Aaron Horvath e Michael Jelenic. Su entrambi i giochi di “Super Mario Bros.” hanno avuto un grande impatto al tempo dell’infanzia e Jelenic racconta: «Giocarci era la mia principale fonte di divertimento da bambino. Perciò, di fronte alla possibilità di lavorare a questo progetto, la cosa più importante per me è stata tradurre in un’esperienza cinematografica proprio le emozioni che provavo durante il gioco». Tornare a giocare a “Super Mario Bros.” è stato inevitabile per tutti e due, come ammette Horvath: «Ovviamente ho rispolverato i giochi originali. Quello che mi è particolarmente piaciuto è stato “Super Mario 3D World”, da cui ho preso ispirazione per le scenografie del film». E Jelenic aggiunge: «Appartengo più al Mario della vecchia scuola. Ho giocato molto con la versione originale. Lavorando a questo film sono tornato a giocare nel mondo di Mario, arrivando a dei livelli che non avevo raggiunto prima, facendo un salto nel passato».
Il successo planetario di Mario, un operaio eroe, si deve a Shigeru Miyamoto, suo ideatore nonché produttore con Nintendo di “Super Mario Bros. – Il film”. Lui stesso spiega: «Fortunatamente il personaggio che è apparso in “Donkey Kong”, il primo gioco in assoluto che ho sviluppato, ha affascinato molte persone. Per chi gioca, il personaggio diventa un alter ego di sé stesso che si muove sullo schermo televisivo». Del resto “Donkey Kong” e Mario accendono all’istante la macchina della memoria in un’intera generazione, che è corsa al cinema con la scusa di accompagnare i figli.
di Margherita BordinoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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