Universal ingaggia la prima band musicale in NFT
La casa discografica punta sul gruppo Kingship composto da quattro scimmiette realizzate con i Non-Fungible-Tokens. Ecco come gli NFT sbarcano nel panorama musicale arricchendo producer e dj
Universal ingaggia la prima band musicale in NFT
La casa discografica punta sul gruppo Kingship composto da quattro scimmiette realizzate con i Non-Fungible-Tokens. Ecco come gli NFT sbarcano nel panorama musicale arricchendo producer e dj
Universal ingaggia la prima band musicale in NFT
La casa discografica punta sul gruppo Kingship composto da quattro scimmiette realizzate con i Non-Fungible-Tokens. Ecco come gli NFT sbarcano nel panorama musicale arricchendo producer e dj
La casa discografica punta sul gruppo Kingship composto da quattro scimmiette realizzate con i Non-Fungible-Tokens. Ecco come gli NFT sbarcano nel panorama musicale arricchendo producer e dj
Oggi smaterializzare la musica è semplice. Con l’avvento degli mp3 e poi con lo streaming i produttori si sentono penalizzati, non solo dal punto di vista economico. La mancanza di controllo sulla proprietà intellettuale rende il mercato molto promiscuo senza che si possa fare praticamente nulla quando un brano viene ricopiato o fatto passare come frutto del proprio lavoro quando invece non lo è.
Ma con l’avvento dei Non-Fungible-Tokens (NFT) nel mondo della musica qualcosa potrebbe cambiare. Per alcuni si tratterebbe addirittura di una svolta per quegli artisti abituati, ormai, a guadagnare poco e niente.
Grazie agli NFT infatti molti dj e producer sono riusciti a guadagnare milioni di dollari senza passare da distributori.
Se andiamo ad osservare alcuni profili Twitter di influencer americani notiamo che molti hanno come immagine profilo una scimmia che apparentemente sembra uguale a tutte le altre.
La verità è che dietro a queste simpatiche scimmiette si celano gli NFT, che fanno parte della linea Bored Ape Yacht Club: diecimila scimmie dall’aspetto fumettistico che indossano pellicce rosa e occhiali da sole.
Ora come ora l’immagine più economica costa circa 200mila dollari, ma alcune sono state vendute anche oltre i 3 milioni.
Quattro di queste immagini digitali di scimmie sono state selezionate per creare Kingship, una nuova band che ha stipulato un contratto con la famosissima casa discografica Universal.
Secondo alcuni sarà Celine Joshua, fondatore della casa discografica dedicata agli NFT ora sotto la Universal, a produrre i brani della band, ma resta ancora un punto di domanda. Si sta già pensando però di creare concerti dal vivo e sul web tramite delle animazioni in 3D.
Con questo tipo di meccanismo si crea un nuovo rapporto fra il fan e l’artista in quanto si potranno avere in anteprima delle canzoni inedite o anche acquistare dei kit della band ma non solo.
Se dovessero nascere dei servizi musicali sulla blockchain si potrà investire sugli artisti, come se fosse un mercato azionario.
Chiunque crei un’opera d’arte può decidere se venderla come pezzo unico o replicarla, con la differenza che ormai se ne può avere pieno il controllo.
Inizialmente l’NFT funzionava molto male con la musica, perché la questione dei diritti e delle royalties non si riusciva a semplificare in un unico contratto. Motivo per cui è esploso in primis con le immagini visive.
È anche vero che il mercato musicale si è standardizzato e ormai l’obiettivo sono solo gli ascolti, ma non tutti i generi musicali sono fatti per essere ascoltati nelle nuove piattaforme streaming.
Se vogliamo comparare gli ascoltatori mensili di Dua Lipa o Justin Bieber rispetto ai Rolling Stones o David Bowie notiamo che sono quasi 3 volte di più. Questo perché nel 2021 ci ritroviamo a streammare e favorire maggiormente i progetti più pop.
Ma con gli NFT si darà un altro tipo di valore alla musica che non si baserà solo sugli ascolti. Ora più che mai l’industria ha bisogno di trasparenza ed innovazione tecnologica perché si possa dare una speranza ai giovani creativi.
di Marta Melarato
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