“Wish You Were Here” rinasce 50 anni dopo. Un viaggio nella macchina del tempo
Con “Wish You Were Here 50”, in uscita il 12 dicembre per Sony Music, i Pink Floyd spalancando ai fan una porta che finora era rimasta solo socchiusa
“Wish You Were Here” rinasce 50 anni dopo. Un viaggio nella macchina del tempo
Con “Wish You Were Here 50”, in uscita il 12 dicembre per Sony Music, i Pink Floyd spalancando ai fan una porta che finora era rimasta solo socchiusa
“Wish You Were Here” rinasce 50 anni dopo. Un viaggio nella macchina del tempo
Con “Wish You Were Here 50”, in uscita il 12 dicembre per Sony Music, i Pink Floyd spalancando ai fan una porta che finora era rimasta solo socchiusa
“Wish You Were Here”, mezzo secolo dopo, continua a risuonare come se il tempo non avesse mai davvero osato toccarlo. Con “Wish You Were Here 50”, in uscita il 12 dicembre per Sony Music, i Pink Floyd tornano a mostrarsi nel loro momento forse più vulnerabile e al tempo stesso più visionario, spalancando ai fan una porta che finora era rimasta solo socchiusa.
Questa edizione speciale raccoglie sei versioni alternative e demo inediti che ridisegnano i contorni dell’ottavo album in studio: dal primo, ruvido demo casalingo di Roger Waters, “The Machine Song”, a un inedito mix strumentale di “Wish You Were Here” che mette in risalto la pedal steel di David Gilmour; passando per una nuova demo di “Welcome to the Machine” e per la prima versione completa in un unico flusso di Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-9), rimixata da James Guthrie. “Wish You Were Here 50” arriva in molteplici formati (3LP, 2CD, Blu-ray, digitale e cofanetto deluxe), con l’edizione digitale che include anche il nuovo mix in Dolby Atmos dell’album del 1975, oltre a 25 bonus track tra rarità da studio e 16 registrazioni live del 1975 catturate da Mike Millard, pubblicate ufficialmente per la prima volta e restaurate da Steven Wilson.
Per celebrare l’uscita, dal 12 al 14 dicembre in Ripa di Porta Ticinese 47 verrà allestito un pop up store dedicato all’album, un’occasione per immergersi nel mondo dei Pink Floyd oltre l’ascolto.
Chi scrive ha avuto la possibilità di ascoltare il disco in questa nuova veste negli studi di Sony Music Italy, a Milano. Ascoltarlo in Atmos è letteralmente come ascoltarlo per la prima volta: la spazialità del suono, la profondità, la precisione dei dettagli fanno sì che l’ascoltatore si ritrovi immerso nel respiro della band, come seduto in mezzo a loro. Emergono sfumature mai percepite prima, il calore degli strumenti, il groove, le pennate: emozioni da primo ascolto.

E che dire del live? Una fotografia di un’epoca, un’occasione preziosa per cogliere il tiro di una band in evoluzione, la sua precisione, il suo affiatamento, e i primi germogli di ciò che qualche anno dopo sarebbe diventato Animals. Le demo e le rarità, infine, permettono di entrare nel cuore del processo creativo, aprendo la porta a innumerevoli “what if”: se avessero seguito quell’arrangiamento, come sarebbe uscito il disco? È un viaggio nella macchina del tempo.
In conclusione, l’ascolto di questa versione di Wish You Were Here è imprescindibile per chiunque ami la musica rock. Un patrimonio sonoro che non si limita a celebrare un anniversario: riporta in vita lo spirito di un album che continua a parlare a ogni generazione, e che oggi possiamo ascoltare come se fosse nuovo, ma con addosso tutta la sua storia. La sua eternità.
di Federico Arduini
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
45 anni senza John Lennon
La Scala apre la stagione con la “Lady Macbeth”: l’opera messa al bando da Stalin
En?gma: “Tèmpora è il mio nuovo inizio”