Zecchino d’Oro, parla la direttrice Sabrina Simoni
Giunto alla 66esima edizione, lo Zecchino d’Oro resta un pezzo di memoria del nostro Paese. Ne parliamo con la direttrice Sabrina Simoni
Zecchino d’Oro, parla la direttrice Sabrina Simoni
Giunto alla 66esima edizione, lo Zecchino d’Oro resta un pezzo di memoria del nostro Paese. Ne parliamo con la direttrice Sabrina Simoni
Zecchino d’Oro, parla la direttrice Sabrina Simoni
Giunto alla 66esima edizione, lo Zecchino d’Oro resta un pezzo di memoria del nostro Paese. Ne parliamo con la direttrice Sabrina Simoni
Giunto alla 66esima edizione, lo Zecchino d’Oro resta un pezzo di memoria del nostro Paese. Ne parliamo con la direttrice Sabrina Simoni
Anche quest’anno torna lo Zecchino d’Oro, un pezzo di memoria del Paese dai tempi della tv in bianco e nero all’era dei social. Giunto alla sua 66esima edizione, è partito ieri e sarà in onda fino a domani (sempre su Raiuno) con il titolo “La musica può”. I 17 piccoli cantanti in gara saranno come da tradizione accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni, giunta al suo trentesimo anno di collaborazione con lo Zecchino: «Sono molto felice di aver raggiunto questo traguardo insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano. Lo vivo ancora oggi in maniera molto intensa. Coi bambini poi mi diverto tantissimo, è un vero spasso» racconta.
In questi trent’anni il festival musicale per bambini ha letteralmente stravolto la vita della direttrice del coro. È proprio allo Zecchino d’Oro, per esempio, che Sabrina Simoni ha conosciuto Siro Merlo, diventato poi suo marito. «Per me un altro aspetto significativo dello Zecchino è stato quello di approdare in Cina» aggiunge. Una tournée che da sei anni tocca l’Asia e che stavolta vedrà i piccoli impegnati per due settimane, dal 26 dicembre all’8 gennaio. Se si chiede a Sabrina Simoni qual è la novità più importante dell’anno, la sua risposta è una riflessione: «Il vero elemento innovativo sta nel fatto che lo Zecchino d’Oro si conferma per la 66esima edizione. Spesso pensiamo che qualcosa sia nuovo perché non ha una storia, a volte invece le novità sono proprio quelle realtà che si riconfermano».
In realtà di novità vere e proprie quest’anno il festival ne ha ben due: la presenza per la prima volta della Valle d’Aosta e lo sbarco della manifestazione su tutti i social, dopo aver già ottenuto grandi numeri su YouTube. Un tema – quello dell’esposizione dei minori tramite i social e i media in generale – che per Simoni è molto importante: «Noi siamo i primi a educare i più piccoli, riflettendo insieme a loro e cercando di formarli. Ci rapportiamo ai bambini con il dialogo e parliamo tantissimo anche durante le prove. Insieme agli addetti alla comunicazione abbiamo un momento in cui spieghiamo per esempio che legalmente non è possibile aprire profili social sotto i 14 anni. Al giorno d’oggi è tutto veloce, è tutto già pronto e si rischia di non riflettere. Su questo tema sono ancora integralista».
Lo Zecchino d’Oro non è insomma soltanto il festival che vediamo in tv, ma anche un modo per promuovere valori come la condivisione e la non competizione a tutti i costi: «Ogni bimbo è spinto a vivere serenamente l’eventualità che la sua canzone non raggiunga il podio, tanto che porto spesso esempi di brani che magari non hanno mai vinto ma sono piaciuti tantissimo e sono diventati veri tormentoni» aggiunge Simoni. E poi nello Zecchino d’Oro grandi e piccini interagiscono fra di loro: «Partecipano alle prove tutti insieme e a ogni finale di canzone i bambini applaudono, si sostengono a vicenda. È bellissimo perché sembra una grande curva di ultras in cui però tutti si incoraggiano e festeggiano per il successo altrui». Per Simoni è proprio questa una delle cose più belle del suo lavoro: vedere la gioia dei più piccoli esplodere alla fine di ogni brano: «L’altro giorno mi hanno molto colpito le parole di un bimbo che ha detto “Abbiamo vinto tutti già solo per il fatto di essere arrivati qui”. Insomma, i piccoli hanno colto l’importanza di far parte non solo di una gara canora, ma di un progetto più ampio».
Lo Zecchino d’Oro devolverà il ricavato della manifestazione all’“Operazione Pane”, il progetto solidale dell’Istituto Antoniano di Bologna che sostiene le mense francescane impegnate ogni giorno ad aiutare chi si trova in difficoltà, offrendo un pasto caldo ai più sfortunati.
di Claudia Burgio
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