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A Olimpia (Grecia) l’accensione della fiamma olimpica. Comincia il viaggio verso Milano Cortina 2026 – IL VIDEO

A Olimpia si è accesa la fiamma olimpica, a poco più di due mesi dall’attesissima cerimonia di apertura del 6 febbraio 2026, che darà ufficialmente il via alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina

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Parte il conto alla rovescia. Oggi a Olimpia si è accesa finalmente la fiamma olimpica, a poco più di due mesi dall’attesissima cerimonia di apertura del 6 febbraio 2026, che darà ufficialmente il via alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Un’edizione che, in tempi incerti come questi, avrà senza dubbio un impatto simbolico.

Le origini della fiamma olimpica ci riportano immediatamente all’antica Grecia, dove ogni quattro anni si tenevano i Giochi. Durante le competizioni venivano accesi i fuochi per celebrare gli dèi e lasciati ardere per tutta la durata della manifestazione. Inoltre, le città-Stato rivali deponevano le armi per rispettare la tregua sacra, garantendo così ad atleti e cittadini un periodo di pace e sicurezza. Poi l’oblio, fino al ritorno ad Atene nel 1896, con le prime Olimpiadi dell’era moderna.

I primi Giochi invernali si disputarono nel 1924 a Chamonix, in Francia. Solo qualche anno più tardi, durante quelli estivi di Amsterdam 1928, venne acceso il primo braciere olimpico. Per la prima torcia e per i primi tedofori bisognerà invece attendere le Olimpiadi di Berlino del 1936, organizzate dal regime nazista. La staffetta che accompagna il fuoco di Olimpia nacque infatti come mezzo propagandistico ma oggi incarna uno spirito completamente diverso e universale, promotore di valori olimpici quali pace, amicizia e speranza. Questo mix di tradizione e innovazione diventa per l’Italia, per la terza volta, l’occasione di un appuntamento con la storia. Il nostro Paese, seppur tra qualche difficoltà nell’avanzamento delle grandi opere, si presenterà al mondo al meglio delle sue possibilità, provando a ripetere il successo di Cortina 1956 e Torino 2006.

Nei pressi dell’Heraion di Olimpia, dove nacquero i Giochi, si è rinnovato oggi il rito con la ‘sacerdotessa’ che invoca la luce dal dio Apollo. Una volta accesa, la fiamma viene affidata al primo tedoforo. In questa edizione è il canottiere Petros Gkaidatzis, bronzo olimpico a Parigi 2024. Gkaidatzis sostituisce lo sciatore alpino greco Alexandros “AJ” Ginnis, inizialmente designato ma costretto a rinunciare per infortunio. I primi due italiani a ereditarla saranno i campioni olimpici Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler.

Belmondo, ex fondista nonché una delle atlete più titolate della storia dei Giochi, conta 10 medaglie olimpiche. Fu proprio lei l’ultima tedofora dell’edizione del 2006, incaricata di accendere il braciere nello Stadio Olimpico di Torino. Zoeggeler, noto come “il Cannibale” degli sport invernali, è una leggenda dello slittino mondiale, con un palmarès straordinario. Sei medaglie individuali in sei edizioni consecutive e due ori, a Torino 2006 e Vancouver 2010. Oggi è direttore tecnico della nostra Nazionale. Due atleti azzurri, orgoglio tutto italiano, ai quali spetta l’onore di inaugurare il viaggio della torcia olimpica.

La staffetta rimarrà per nove giorni in territorio ellenico e si concluderà il 4 dicembre ad Atene, con la cerimonia di consegna allo Stadio Panatenaico. Qui una delegazione del Comitato organizzatore di Milano Cortina 2026 riceverà la fiamma olimpica per poi portarla in Italia lo stesso giorno, ricevendo all’indomani gli onori del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Dal 6 dicembre partirà ufficialmente il viaggio della fiaccola olimpica lungo lo Stivale. Un tragitto di 12mila chilometri, con tappe in oltre 60 città e 300 Comuni coinvolti, il passaggio davanti ai simboli del nostro patrimonio culturale e tra le bellezze naturali del Paese, dalla magia della Costiera amalfitana fino all’ascesa sul Monte Rosa, a quota 4.554 metri. Saranno 10.001 i tedofori – tra personalità del mondo dello sport e della cultura – a portare la torcia durante un percorso che farà tappa il 26 gennaio 2026 a Cortina d’Ampezzo, prima di concludersi a Milano, con l’ingresso nello stadio di San Siro la sera del 6 febbraio.

Non resta che goderci il viaggio, aspettando di vivere il sogno dei Giochi.

di Matteo Gibellini

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