AUTORE: Diego de la Vega
La memoria non può che correre alle pattinatrici Nancy Kerrigan e Tonya Harding, che alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994 coinvolsero il mondo intero con la loro drammatica rivalità. La Harding, come magistralmente descritto nel film “Tonya”, fu riconosciuta colpevole di essere la mandante dell’aggressione ai danni della Kerrigan. L’idea era di metterla fuori gioco, a poche settimane dalle Olimpiadi, con una brutale aggressione alle gambe.
La scorsa settimana, la stella del Paris Saint-Germain femminile, Kheira Hamraoui, calciatrice 31enne appena rientrata in patria dal Barcellona per giocare nel ricchissimo club di proprietà del qatariota Al Khelaifi, è stata aggredita da quattro uomini mascherati che le hanno sprangato le gambe. La notizia è emersa solo all’indomani della partita di Coppa dei Campioni di martedì, vinta dal Psg sul Real Madrid, nella quale al posto della Hamraoui ha giocato (male, secondo le cronache) la 26enne Aminata Diallo.
Ieri, il colpo di scena con l’arresto della stessa Diallo, indicata come la possibile mandante dell’aggressione. Particolare pulp, le due giocatrici, pare storicamente divise da una feroce rivalità sia nel club sia nella nazionale francese, si trovavano nella stessa auto quando il commando le ha intercettate, ha trascinato fuori dalla vettura la Hamraoui e portato a termine l’aggressione. Per fortuna, la giocatrice non ha riportato gravi ferite. La storiaccia, secondo gli investigatori, sarebbe stata innescata dalla peggiore gelosia.
di Diego de la Vega
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- Tag: calcio
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