AJ Griffin, dall’Nba alla parola di Gesù
Il 21enne giocatore dell’Nba AJ Griffin e la sua scelta particolare: lasciare sul tavolo un accordo da 4milioni di dollari per seguire la parola di Gesù
AJ Griffin, dall’Nba alla parola di Gesù
Il 21enne giocatore dell’Nba AJ Griffin e la sua scelta particolare: lasciare sul tavolo un accordo da 4milioni di dollari per seguire la parola di Gesù
AJ Griffin, dall’Nba alla parola di Gesù
Il 21enne giocatore dell’Nba AJ Griffin e la sua scelta particolare: lasciare sul tavolo un accordo da 4milioni di dollari per seguire la parola di Gesù
Il 21enne giocatore dell’Nba AJ Griffin e la sua scelta particolare: lasciare sul tavolo un accordo da 4milioni di dollari per seguire la parola di Gesù
Ministro di culto, anziché potenziale cestista con una lunga storia nella Nba compresivo di stipendio annuo a svariati zeri. La scelta di AJ Griffin, 21enne talento uscito al Draft alla posizione numero 16 proveniente da Duke University – forse il college che meglio prepara mente e corpo degli atleti che provano poi il grande salto nel basket professionistico -, figlio di un ex allenatore Nba e sotto contratto con gli Houston Rockets dopo un paio di stagioni senza picchi agli Atlanta Hawks, non è sicuramente a buon mercato: lascia sul tavolo un accordo da quattro milioni di dollari – ha siglato un’intesa con la squadra texana per l’uscita contrattuale da 250 mila dollari – e soprattutto quello che avrebbe potuto incassare nei successi contratti nella Lega, sebbene non sembrasse destinato a un percorso da stella, per seguire la parola di Gesù.
Diventerà un pastore. Il richiamo verso questo percorso spirituale è iniziato quattro anni fa con il suo avvicinamento alla religione cristiana. Un passaggio decisivo sembra essere stata la morte del nipotino di due e mezzo, Jayce, avvenuta lo scorso anno. Dunque, il sacerdozio, anziché il parquet Nba, la parola di Gesù che prende il sopravvento e lo porta ad abbandonare lo sport professionistico.
La sua intenzione è diffondere la conoscenza del Vangelo anche attraverso i suoi profili social. “Questa decisione può sembrare folle o anormale al mondo, ma non sono qui per compiacere l’uomo, ma solo il mio Padre Celeste“, ha detto Griffin in una dichiarazione pubblicata su YouTube. Non si ricorda nello sport mondiale un caso del genere Taribo West, ex difensore dell’Inter ai tempi di Ronaldo Il Fenomeno, ha indossato i panni del pastore (pentecostale) ma solo dopo il tramonto della sua controversa carriera. Altri come il portiere tedesco Tim Wiese hanno mollato il calcio per darsi al wrestling e anche questo tipo di conversione si è verificata quando gli scarpini erano prossimi ad essere appesi al chiodo.
di Nicola Sellitti
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