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Il calcio che piace in paradiso

Ajax-Napoli è un inno al calcio che si saranno goduti anche in paradiso: Diego Maradona avrà sorriso felice, ma anche Johan Cruijff, seppur sconfitto, non avrebbe potuto chiedere di meglio alla sua ansia di bellezza.
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Il calcio che piace in paradiso

Ajax-Napoli è un inno al calcio che si saranno goduti anche in paradiso: Diego Maradona avrà sorriso felice, ma anche Johan Cruijff, seppur sconfitto, non avrebbe potuto chiedere di meglio alla sua ansia di bellezza.
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Il calcio che piace in paradiso

Ajax-Napoli è un inno al calcio che si saranno goduti anche in paradiso: Diego Maradona avrà sorriso felice, ma anche Johan Cruijff, seppur sconfitto, non avrebbe potuto chiedere di meglio alla sua ansia di bellezza.
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Ajax-Napoli è un inno al calcio che si saranno goduti anche in paradiso: Diego Maradona avrà sorriso felice, ma anche Johan Cruijff, seppur sconfitto, non avrebbe potuto chiedere di meglio alla sua ansia di bellezza.
Il Napoli non vincerà la Champions League (scrivemmo la stessa cosa dopo il 4-1 rifilato al Liverpool, magari porta bene), ma gioca un calcio stellare. Una meraviglia tecnico-tattica a velocità incredibile e a intensità costante nell’arco dei 96/97 minuti di una partita.
Già segnare sei goal ad Amsterdam all’Ajax è qualcosa di impensabile, farlo rischiando di segnarne 12 – non stiamo esagerando – è qualcosa di mai visto nella storia azzurra e visto ben di rado in quella del calcio italiano in Europa.
I paragoni, sul piano del gioco, riportano alle notti irripetibili del Milan di Arrigo Sacchi. Scavando nella nostra memoria di bambini o richiamando i racconti di chi era ai tempi in campo, non si deve aver paura di richiamare l’impatto proprio dell’Ajax e del calcio olandese sul pallone europeo.
Non stiamo sostenendo che Spalletti abbia inventato un nuovo modo di giocare a pallone, cosa che invece fecero eccome il padre del ‘calcio totale’ Rinus Michels e il suo epigono degli anni ‘80 e ‘90 Sacchi, ma di sicuro ha portato l’idea di squadra del III millennio ad uno stadio superiore.
Scaramanzia scherzosa a parte, come accennato il Napoli non è la squadra più forte d’Europa e probabilmente neppure d’Italia, ma in questo momento gioca come nessuno.
Se dovesse continuare questo percorso di crescita e consapevolezza, senza abbandonarsi all’auto compiacimento ed esporsi alla Hybris dei padri greci (la tracotanza e la superbia punita dagli Dei) allora potrà ambire a traguardi oggi impensabili. Perché la qualità media è elevatissima e il gioco divino.
Scritto tutto ciò, il bello del calcio è che oggi è già vigilia di Cremonese-Napoli, partita apparentemente facile-facile e in realtà difficilissima dopo aver scritto un pezzo di storia alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam.
Lavoro per Spalletti, mentre noi inguaribili romantici ce ne torniamo per un attimo su quella nuvola in cui ci ha spedito il Napoli e da dove hanno guardato la partita il fenomeno olandese e il più grande di sempre, nel bellissimo post condiviso di Ajax e Napoli.
Diego avrà sorriso felice, ma anche Johan non avrebbe potuto chiedere nulla di meglio alla sua ansia di bellezza.
Di Fulvio Giuliani

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