Alcaraz vince una finale da leggenda a Parigi. Sinner a un soffio dalla storia
Se Jannik Sinner ha perso la finale del Roland Garros al super tie-break al quinto set, con il bis di Carlos Alcaraz, la motivazione sta nel servizio che l’ha praticamente abbandonato dall’inizio del terzo set
Alcaraz vince una finale da leggenda a Parigi. Sinner a un soffio dalla storia
Se Jannik Sinner ha perso la finale del Roland Garros al super tie-break al quinto set, con il bis di Carlos Alcaraz, la motivazione sta nel servizio che l’ha praticamente abbandonato dall’inizio del terzo set
Alcaraz vince una finale da leggenda a Parigi. Sinner a un soffio dalla storia
Se Jannik Sinner ha perso la finale del Roland Garros al super tie-break al quinto set, con il bis di Carlos Alcaraz, la motivazione sta nel servizio che l’ha praticamente abbandonato dall’inizio del terzo set
Il tennis, oltre che lo sport del diavolo, è anche tremendamente meritocratico. Se Jannik Sinner ha perso la finale del Roland Garros al super tie-break al quinto set, con il bis di Carlos Alcaraz – alla quinta prova del Grand Slam a 22 anni – la motivazione, dopo oltre cinque ore di feroce battaglia, sta nel servizio che l’ha praticamente abbandonato dall’inizio del terzo set.
Una questione tecnica su cui meditare, se sarà possibile scovare una soluzione. Finché Sinner ha avuto una percentuale decente al servizio, non c’è quasi stata partita. Jannik al comando, Carlos incapace di porre rimedio, pur giocando a grandi livelli. Poi, è cambiato tutto. Il servizio è la chiave per comandare il gioco con lo spagnolo, che se la bacchetta d’orchestra, nasconde la pallina agli avversari. Anche a Jannik, che, va ricordato, era alla terza finale di fila in una prova del Grand Slam. Terzo sintomo di una continuità spaziale al livello più alto. Recuperando anche il gap sul “rosso” che esisteva con lo spagnolo, che a sua volta ha mostrato una condizione fisica impressionante.
Fa male, farà male questa sconfitta. E non solo per i tre match point svaniti, soprattutto per la grandezza di Alcaraz, che ha giocato un super tie-break da leggenda assoluta. E’ capitato anche volte nel tennis, ci sono stati campioni senza tempo che si sono visti annullare match point in finali dello Slam. Non esiste il gioco dei “se”, non sono ammessi. Ma con una prima di servizio decente, la partita sarebbe finita molto prima, con il trofeo a casa Sinner.
In ogni caso, è stata una partita ‘for the Ages’, come sono soliti dire gli americani. Una partita leggendaria. Di quelle che difficilmente ripassano a breve. Cinque ore di assoluta grandezza tecnica, emotiva, con più mini-partite nella partita: Sinner che sale e domina, Carlos che soffre, poi lo spagnolo al comando con i trucchi dell’illusionista e Jannik a rallentare, correre, riflettere. Prendere punto su punto.
Aristotele-Sinner aveva trovato la soluzione per due set, disarmando Alcaraz, scovando le variazioni di gioco che gli sono servite, è stato incisivo quando serviva al servizio. Ha saputo anche andare oltre i suoi errori: 6-3, 5-3, Jannik al servizio per il secondo set, l’ha perso senza aver messo in campo una prima di servizio. Poteva essere lo switch della partita. Poteva cadere Jannik, deprimersi per l’occasione volata al vento, con lo spagnolo a salire in cattedra e il centrale parigino incendiato.
E invece ecco il tie break stellare di Sinner, lucido, feroce, arrogante nella sua forza. Lo spagnolo ha trovato un paio di colpi dei suoi per annullare i set point, ma poi Jannik si è inventato un diritto a uscire alla Sampras per uscire dall’angolo e vincere il parziale. Dieci minuti da fuoriclasse, da assoluto signore del tennis attuale, inavvicinabile per chiunque. Poi, inizia Carlos con il suo spartito, ritorna in partita e complice il calo di Sinner, vince il terzo set, per poi compiere il capolavoro sotto 3-5 al quarto set, con tre match point per l’italiano annullati con un paio di gemme tecniche e un errore di Sinner sul rovescio forzato per fare punto diretto.
Alcaraz possiede la qualità degli eletti: gioca al meglio, anzi al suo top, i punti decisivi. Lo fa come nessuno. Così recupera il break, porta Jannik al tie-break, che si aggiudica, complice i tanti errori di Sinner, incapace come scritto in precedenza, di estrarre punti dal servizio. Senza servizio, non si vince, neppure sulla terra rossa, specie contro un fenomeno come Alcaraz. Un punto dolente che ha pesato tantissimo nell’economia della partita. Anche nel quinto parziale, dove Sinner ha mostrato tigna, orgoglio, capacità di resistere anche ai crampi. Da fuoriclasse. Non è bastato.
di Nicola Sellitti
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