
Basket, mamma ultras offende arbitra 18enne
“Vai a fare la prostituta” è la frase rivolta dalla madre di un giovane cestista, all’indirizzo dell’arbitra 18enne, dalle tribune del palazzetto dello sport di Motta di Livenza, a Treviso. In una partita giovanile
Basket, mamma ultras offende arbitra 18enne
“Vai a fare la prostituta” è la frase rivolta dalla madre di un giovane cestista, all’indirizzo dell’arbitra 18enne, dalle tribune del palazzetto dello sport di Motta di Livenza, a Treviso. In una partita giovanile
Basket, mamma ultras offende arbitra 18enne
“Vai a fare la prostituta” è la frase rivolta dalla madre di un giovane cestista, all’indirizzo dell’arbitra 18enne, dalle tribune del palazzetto dello sport di Motta di Livenza, a Treviso. In una partita giovanile
“Vai a fare la prostituta” è la frase rivolta dalla madre di un giovane cestista, all’indirizzo dell’arbitra 18enne, dalle tribune del palazzetto dello sport di Motta di Livenza, a Treviso. In una partita giovanile
Un punto di non ritorno – obiettivamente – nel vocabolario ampio delle offese sugli spalti dello sport italiano. “Vai a fare la prostituta” è la frase rivolta dalla madre di un giovane cestista, all’indirizzo dell’arbitro, dalle tribune del palazzetto dello sport di Motta di Livenza, a Treviso. In una partita giovanile. Una donna, una madre che dice a una ragazza – che potrebbe essere sua figlia – di andare a fare la prostituta. Per qualche fischio sbagliato o corretto in una partita di pallacanestro giovanile. Ci sono ben pochi commenti da fare. Anzi le frasi scagliate recentemente da un padre a una 16enne arbitra in una partita giovanile di calcio, a Roma sono quasi eleganti, rispetto al caso raccontato.
L’autrice dell’offesa all’arbitra di basket risulta essere un “ultras” della squadra di casa, che è stata poi identificata. Il fischietto di gara, Alice Fornasier, ha appena 18 anni. Dopo aver ricevuto l’insulto, ha sancito la fine della partita, scoppiando a piangere. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è augurato che sia comminato il Daspo per l’autrice dell’indegno caso di intolleranza.
Come riporta TrevisoToday, hanno aggiunto un altro po’ di indecenza alla vicenda anche i commenti sugli spalti. Di chi sosteneva che la partita dovesse essere rigiocata, perché l’arbitra non era più in condizioni di arbitrare, dopo gli insulti ricevuti. Inconcepibile, certo. Davvero non c’è una barriera, un limite. Vale tutto. Tutto è consentito, tutto è sdoganato. Tutto passa per una bravata, perché purtroppo una cosa è vera: è sempre avvenuto e continuerà ad avvenire. Sebbene sia giusto denunciare sempre, uno per uno, questi episodi di becera intolleranza.
Non sarebbe neppure il primo caso di offese sessiste per la direttrice di gara insultata. A dicembre a Cittadella (Padova), per una partita di Serie C femminile, la giovane Alice era stata insultata dagli spalti. Denunciando poi l’episodio al giudice sportivo, con squalifica della squadra di casa per due turni. Chissà se tornerà ad arbitrare. E se non bastano questi casi, ce ne è stato un altro, un mese fa, a Rimini, in un incontro del campionato femminile Under 19 tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena. Una spettatrice ha inveito verso una cestista di origine africana: “Ma non ti vergogni? Sei una scimmia”.
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