Bearman, il baby fulmine rosso
Il prodigio Bearman, solo 18 anni, e la dimostrazione che il talento davvero non ha età e steccati
Bearman, il baby fulmine rosso
Il prodigio Bearman, solo 18 anni, e la dimostrazione che il talento davvero non ha età e steccati
Bearman, il baby fulmine rosso
Il prodigio Bearman, solo 18 anni, e la dimostrazione che il talento davvero non ha età e steccati
Il prodigio Bearman, solo 18 anni, e la dimostrazione che il talento davvero non ha età e steccati
Il prodigio Bearman e la dimostrazione che il talento davvero non ha età e steccati. Da diverse ore il 18enne pilota britannico, che a Gedda ha sostituito Carlos Sainz, è oggetto di complimenti da addetti ai lavori, piloti, dall’universo del Circus. E ci sono tutti i motivi: esordire a 18 anni nella F.1 moderna, dominata dalla tecnologia è sicuramente diverso dal “bagno” nel calcio, nel basket. Bearman in una manciata di ore è come se avesse conseguito con lode una laurea in ingegneria: si è seduto nell’abitacolo venerdì per la seconda sessione di prove libere, poi per la qualifica (mancando di un soffio la top ten), sino alla gara, chiusa al settimo posto, accusando un ritardo di circa tre decimi al giro da Leclerc, ossia la sorte che assai spesso è toccata a Sainz.
Piccolo particolare: non era mai salito su un bolide d F.1 (corre in F.2), con atto iniziatico sulla pista in assoluto più veloce del Mondiale, a oltre 250 kmh di media, con il flirt praticamente continuo con i cordoli, i muri. E’ capitato in gara al 42enne Fernando Alonso, non al giovane londinese.
E forse l’endorsement più importante per il ragazzo che la Ferrari segue e coccola da diverso tempo (è nel team Ferrari Driver dal 2021) è arrivato dal venerabile maestro della F1 moderna, Lewis Hamilton (sette titoli mondiali) e da Max Verstappen, che ha cominciato ad andare a punti prima di compiere 18 anni, già velocissimo, sfrontato e capace di portare la vettura al limite. Gli ha anche scritto Sebastian Vettel, l’eroe del pilota inglese e ne ha parlato in toni entusiastici anche John Elkann. Nell’era dello sport che ha visto dilatarsi la forbice della carriera – si inizia sempre più presto, si chiude intorno ai 40 anni, se si resta in salute, fisica e mentale – l’esordio di Bearman mostra che il talento, quello vero, davvero non ha età. E che ci vuole il coraggio e la capacità di riconoscerlo e utilizzarlo al meglio. Certo, verranno gli errori, se davvero Bearman dovesse arrivare nel Circus dal prossimo anno. Lui si è detto pronto già in alcune interviste a gennaio. Anche Verstappen ha combinato qualche disastro sulla Toro Rosso prima di iniziare a dominare in lungo e in largo. Altri invece si sono persi: da Kiyat a Esteban Tuero, Alguersuari, L’augurio è che “Ollie”, come lo chiamano, tutti, lo faccia in Ferrari.
di Nicola Sellitti
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