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mattia bellucci

Bellucci si risveglia dal sogno

Niente da fare contro De Minaur, così la favola di Mattia Bellucci al torneo di Rotterdam si chiude in semifinale

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Bellucci si risveglia dal sogno

Niente da fare contro De Minaur, così la favola di Mattia Bellucci al torneo di Rotterdam si chiude in semifinale

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Bellucci si risveglia dal sogno

Niente da fare contro De Minaur, così la favola di Mattia Bellucci al torneo di Rotterdam si chiude in semifinale

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Niente da fare contro De Minaur, così la favola di Mattia Bellucci al torneo di Rotterdam si chiude in semifinale

Lo scoglio De Minaur non è stato superato, così la favola di Mattia Bellucci al torneo di Rotterdam si chiude in semifinale. Sconfitta in due set – anche rapidi, 6-1; 6-2 – per il 23enne di Busto Arsizio, che da lunedì sarà il numero 69 al mondo. Bellucci ha patito la desuetudine a giocare partite di alto livello in serie e la regolarità dell’australiano fisso ospite della top ten mondiale. Sarà numero sei tra poco meno di 48 ore.

De Minaur è solido, senza punti deboli, regala poco o nulla, obbliga l’avversario a muoversi senza passaggi a vuoto. Insomma non proprio l’ideale per il tennis estroso ma irregolare di Bellucci. Che nei giorni scorsi è andato avanti nel torneo, approfittando della poca continuità di Medvedev e Tsitsipas. Dunque non è riuscito a battere in fila tre top ten o ex top ten (Tsitsipas è ora numero 12) e obiettivamente non era impresa alla sua portata. Almeno per il momento.

Nonostante la differenza di caratura in campo, con De Minaur sempre in controllo del match, si sono visti colpi spettacolari da parte di Bellucci. Come un paio di tweener (colpo sotto alle gambe) che hanno entusiasmato il pubblico ma non impressionato De Minaur.

Per Bellucci ora dopo l’exploit al torneo olandese, dove Jannik Sinner ha vinto lo scorso anno mentre quest’anno ha dato forfait pochi giorni prima del via per le fatiche dell’Australian Open, c’è da compiere altri step. Fisici, tecnici (specie su dritto e servizio ci sono parecchi margini di crescita). Senza perdere la sua forza, la consapevolezza di proporre un gioco vario, di qualità, sul rettangolo di gioco. Può davvero essere la sorpresa del 2025 per il tennis italiano. Esaltato ieri anche da Carlos Alcaraz, fortemente candidato al titolo a Rotterdam, che ha evidenziato la capacità del nostro movimento di tirar fuori atleti di spessore nel maschile, nel femminile e in doppio. A proposito del doppio azzurro, Bolelli e Valvassori sono in semifinale in Olanda.

Di Nicola Sellitti

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