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Brignone, aggettivi finiti. Lei fa la Storia

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Ad Aare, in Svezia, vittoria numero 36 in carriera per Federica Brignone, con 81esimo podio in carriera in Coppa del Mondo, a soli sette di distacco da Alberto Tomba

Brignone, aggettivi finiti. Lei fa la Storia

Ad Aare, in Svezia, vittoria numero 36 in carriera per Federica Brignone, con 81esimo podio in carriera in Coppa del Mondo, a soli sette di distacco da Alberto Tomba

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Brignone, aggettivi finiti. Lei fa la Storia

Ad Aare, in Svezia, vittoria numero 36 in carriera per Federica Brignone, con 81esimo podio in carriera in Coppa del Mondo, a soli sette di distacco da Alberto Tomba

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È una grande storia azzurra da raccontare, anche se non è certo la prima volta. Vittoria numero 36 in carriera per Federica Brignone, con 81esimo podio in carriera in Coppa del Mondo, a soli sette di distacco da Alberto Tomba. Sin qui, i numeri, certificati da un’altra pagina straordinaria di sci ad Aare, in Svezia, dove domani si corre lo slalom speciale. Poi c’è il resto e va raccontato: è un dominio tecnico, mentale, psicologico, quasi imbarazzante sulle avversarie.

Non ha amministrato, ha attaccato, aggredito la pista. Federica è arrivata al traguardo con quasi un secondo e mezzo sulla seconda, la neozelandese Alice Robinson. Che è avanti nella classifica di specialità rispetto all’italiana ancora di 20 punti. Poco conta, Brignone con il quinto gigante vinto in stagione – e c’è anche l’oro ai Mondiali di Saalbach – stravince. Domina. Esercita un potere forse mai visto nello sci femminile negli ultimi anni.

C’è più di una pista tra lei e il resto del mondo. E anche in classifica di Coppa del Mondo conta – a sette gare dal termine della stagione – 202 punti di vantaggio sulla sua avversaria per la classifica generale. Il mito elvetico (quasi 100 podi in carriera e un paio di Coppe del Mondo generali in bacheca) Lara Gut-Behrami ha accumulato ancora punti di svantaggio (erano 231 alla partenza). Percorrendo gran parte della seconda manche del gigante con un solo bastoncino. Mostrando tra l’altro una grande capacità tecnica, arrivando al traguardo.

Tornando sulla Terra, perché Brignone è sulla sua nuvola, c’è Sofia Goggia. Nella prima manche era arrivata al secondo posto nonostante un grave errore, recuperando in punti del tracciato come solo lei sa fare. Purtroppo la bergamasca, vittima di un dosso, è uscita dopo una prima parte di gara straordinaria, coraggiosa. Quest’anno le gira davvero male, gli episodi sono quasi tutti negativi. Ma tornerà, il suo podio, senza l’errore, era certo. Ci sono margini per tornare e lo farà, a partire dal trittico di gare in America, previste nel prossimo weekend. In casa Italia, c’è anche da sottolineare l’eliminazione di Marta Bassino, che non ha potuto disputare la seconda manche. Squalificata per eccesso di fluoro nella sua sciolina.

Di Nicola Sellitti

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