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Brivido Biles

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La regina della ginnastica artistica mondiale è tornata. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi, è il palcoscenico dei fenomeni e quindi riecco Simone Biles

Simone Biles

Brivido Biles

La regina della ginnastica artistica mondiale è tornata. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi, è il palcoscenico dei fenomeni e quindi riecco Simone Biles

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Brivido Biles

La regina della ginnastica artistica mondiale è tornata. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi, è il palcoscenico dei fenomeni e quindi riecco Simone Biles

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La regina della ginnastica artistica mondiale è tornata. In verità era tornata ai Mondiali di Anversa dello scorso anno, con un poker di ori, che è la specialità della casa. Ma le Olimpiadi sono le Olimpiadi, è il palcoscenico dei fenomeni e quindi riecco Simone Biles. L’hanno ammirata alla Bercy Arena diverse stelle, da Tom Cruise a Lady Gaga, testimoni oculari del suo ritorno in pedana con una felpa nera, quasi a mimetizzarsi. Ma come si fa a non riconoscerla: a Parigi è una delle atlete più attese ed acclamate.

Si è messa alle spalle le crisi d’ansia, quei segnali lanciati – attraverso il ritiro dalla competizione dopo pochi minuti in gara – ai Giochi di Tokyo sulla salute mentale degli atleti consunti dallo sport che produce e consuma alla velocità della luce. Un segnale prima sottovalutato e poi così presente negli ultimi anni, in diverse discipline. La ginnasta americana ha temuto anche di non appartenere di nuovo al mondo che ha letteralmente dominato con la sua grandezza. E invece, dal Giappone a Parigi, dopo tre anni di tante cose, di vita vissuta, di scelte pesanti, si rivede in pedana il talento che ha prodotto quattro ori ai Giochi di Rio 2016 e mica solo quello: si contano 37 medaglie tra Olimpiadi e Mondiali nel suo cursus honorum: sarebbe un record se non fosse comparso sulla Terra un alieno come Michael Phelps. Come lo Squalo di Baltimora, Biles è passata attraverso le sabbie mobili della vita: dopo il ritiro dai Giochi nipponici per l’ansia per un esercizio venuto male, ha lasciato la ginnastica per due anni, non si è più presentata in palestra, si è presa cura di se stessa con una terapia farmacologica, sino alla lenta ripresa, condita da un matrimonio, dalla serenità che era andata perduta, lasciandosi stavolta scivolare addosso le critiche, le voci sul ritiro definitivo. Biles con forza si è esposta in prima persona nella vicenda giuridica contro Larry Nassar, il medico della federazione americana di ginnastica ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di più di 260 giovanissime atlete in 19 anni di consulenza. Ora, a 27 anni, una vita dopo, è tornata. Ed è uno spettacolo vederla all’opera. Noi italiani dovremmo temerla, perché è lei con la sua classe che ha piazzato le americane davanti alle azzurre in vista della finalissima di domani. Ma di fronte a un talento così grande, così puro, non si teme, piuttosto si apprezza.

di Nicola Sellitti

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