Caitlin Clark, il nuovo fenomeno del basket femminile Usa
Caitlin Clark, la stella del basket collegiale femminile di Iowa State, è riuscita a piazzare davanti alla tv oltre 21 milioni di telespettatori
Caitlin Clark, il nuovo fenomeno del basket femminile Usa
Caitlin Clark, la stella del basket collegiale femminile di Iowa State, è riuscita a piazzare davanti alla tv oltre 21 milioni di telespettatori
Caitlin Clark, il nuovo fenomeno del basket femminile Usa
Caitlin Clark, la stella del basket collegiale femminile di Iowa State, è riuscita a piazzare davanti alla tv oltre 21 milioni di telespettatori
Caitlin Clark, la stella del basket collegiale femminile di Iowa State, è riuscita a piazzare davanti alla tv oltre 21 milioni di telespettatori
Lo sport sempre più egoico e incentrato sul business ha bisogno di eroi. Soprattutto umanizzati, non sempre vincenti e che vadano a toccare le nostre corde emotive. Da mesi l’Italia è innamorata di Jannik Sinner, fuoriclasse semplice e mai banale. Possiamo quindi comprendere almeno in parte la mania che si è scatenata da diverse settimane tra gli americani su Caitlin Clark: è la stella del basket collegiale femminile di Iowa State che è riuscita a piazzare davanti alla tv oltre 21 milioni di telespettatori (meglio dell’audience delle partite dei playoff Nfl e Nba) per la finale del campionato persa contro South Carolina. Una specie di bulldozer che in questa stagione ha vinto 38 partite su 38. Alle Final Four Ncaa di Cleveland i biglietti sono andati esauriti in una manciata di minuti (e c’è chi ha pagato anche 700 dollari per vederla). Secondo Espn i tifosi hanno fatto in media 200 km pur di assistere alle sue partite. L’“Associated Press” l’ha eletta giocatrice dell’anno già prima della finale del torneo. A suon di esibizioni da 40 punti (in finale ne ha segnati 30) ha portato la sua squadra – Iowa State, uno Stato dall’estensione infinita ma che è alla periferia dello sport nazionale – tra le magnifiche quattro d’America. Dalla prossima stagione la 22enne star del college salirà di livello entrando nella Wnba (versione al femminile della Nba) da prima scelta al draft previsto per il prossimo 15 aprile.
Già lo scorso anno Clark aveva mostrato tracce del potenziale pirotecnico per i gusti americani: è bianca (una stella americana bianca manca nel basket americano dai tempi di Larry Bird, uno dei più grandi cestisti di sempre), normodotata (183 centimetri per 70 chili di peso) e talentuosa. Diversi siti specializzati l’hanno definita un incrocio tra Steph Curry, Magic Johnson e Lebron James per tiro dalla distanza, visione di gioco e personalità in grado di dominare sul parquet. La formula è vincente e non c’è trucco: si tratta di quel quid che alcuni atleti portano con sé indipendentemente se vincano o perdano. Personalità, carisma inconsapevole, non c’è una vera spiegazione, ma i casi sono molteplici: Clark è stata ribattezzata la Taylor Swift dello sport americano. Qualcuno sinora ha capito il segreto del successo di Taylor Swift?
Completa la sceneggiatura da stella il pacchetto piuttosto corposo di hater che la cestista di Iowa State si è portata dietro, nonostante il record di punti nella storia della Ncaa (battuto ‘Pistol Pete’ Maravich, fenomeno degli anni Settanta) e l’attenzione mediatica che ha portato al basket del college da quando è cominciata la “March Madness”, fase finale del campionato.
Migliaia di offese ricevute sui social network e l’invidia di qualche collega che ha vinto tanto senza riuscire a prendersi la ribalta hanno provocato la reazione di Lebron James (da 20 anni il monarca dello sport americano), che attraverso X ha invitato gli odiatori a tenersi distante da Caitlin Clark. E poi ci sono stati i complimenti anche di Steph Curry, per non dire quelli di un altro venerabile maestro della Nba come Magic Johnson. Infine l’endorsement di Michael Phelps, il più forte nuotatore della storia, che si è detto onorato di essere sullo screensaver dello smartphone della cestista di Iowa State.
di Nicola Sellitti
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