Se il calcio ricordasse sempre quello che vale
Ogni tanto, però, il mondo del calcio riesce ancora a sorprenderci positivamente, a lanciare un segnale che vale la pena raccogliere
Se il calcio ricordasse sempre quello che vale
Ogni tanto, però, il mondo del calcio riesce ancora a sorprenderci positivamente, a lanciare un segnale che vale la pena raccogliere
Se il calcio ricordasse sempre quello che vale
Ogni tanto, però, il mondo del calcio riesce ancora a sorprenderci positivamente, a lanciare un segnale che vale la pena raccogliere
Ogni tanto, però, il mondo del calcio riesce ancora a sorprenderci positivamente, a lanciare un segnale che vale la pena raccogliere
Sono tifoso del Napoli da sempre, seguo da vicino le “gesta“ della squadra azzurra da quando ero poco più che un infante, ma ammetto di non aver appreso (se non troppo tardi e me ne pento) la vicenda del piccolo Daniele: lo sfortunato, giovanissimo tifoso degli azzurri che negli ultimi mesi era stato praticamente adottato dalla squadra di Antonio Conte.
Un modo semplice e tenero per sostenerlo nella sua lotta impossibile contro una brutta malattia. Era a lui che Anguissa, centrocampista camerunense degli azzurri, aveva dedicato in due occasioni le proprie reti baciando i polsini su cui era riportato il nome del bimbo. A lui, che alla fine è stato vinto dalla malattia e continuerà a tifare da lassù per i suoi amati colori azzurri, tutto il Napoli a cominciare dal presidente Aurelio De Laurentiis ha voluto dedicare la vittoria in campionato di ieri a Firenze.
Non sapevo di questa vicinanza, che si era ormai tramutata in consuetudine con la presenza fissa del piccolo tifoso agli allenamenti, nei ritiri prepartita e in altri momenti di vita del gruppo-squadra.
Considero un gesto di profondo rispetto e affetto quello dell’allenatore della capolista Conte, che ieri ha rinunciato a presentarsi alla conferenza stampa del dopo partita, in segno di lutto per la recentissima scomparsa del piccolo Daniele. La notizia, infatti, aveva raggiunto la squadra nel pomeriggio di ieri, poco prima che si scendesse in campo al Franchi contro la Viola.
Non mi piace praticamente nulla delle esagerazioni che sono diventate la norma per il nostro amato pallone. Non mi piacciono i divismi, non mi piacciono le frasi fatte, non mi piacciono le interviste precostituite, non mi piace tutto quello che finisce per deprezzare le emozioni più sincere legate al calcio.
Ogni tanto, però, il mondo del pallone riesce ancora a sorprenderci positivamente, a lanciare un segnale che vale la pena raccogliere e del quale si può essere anche orgogliosi.
La speranza è che tutti i protagonisti di questo mondo dorato si rendano conto delle incredibili opportunità che hanno di fare del bene a chi è immensamente più sfortunato. A volte si può fare così tanto con così poco… Si deve solo volerlo
di Fulvio Giuliani
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