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Caso Juventus, ingorgo giudiziario

Dobbiamo aspettarci un mese di fuoco per la questione Juventus, tra rinvii e incertezze di un processo in pieno campionato ancora in corso

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Caso Juventus, ingorgo giudiziario

Dobbiamo aspettarci un mese di fuoco per la questione Juventus, tra rinvii e incertezze di un processo in pieno campionato ancora in corso

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Caso Juventus, ingorgo giudiziario

Dobbiamo aspettarci un mese di fuoco per la questione Juventus, tra rinvii e incertezze di un processo in pieno campionato ancora in corso

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Dobbiamo aspettarci un mese di fuoco per la questione Juventus, tra rinvii e incertezze di un processo in pieno campionato ancora in corso

L’ingorgo giudiziario è già un dato di fatto. E certifica l’arrivo di un mese o poco più di fuoco, con i processi sportivi a carico della Juventus che si andranno a intersecare mentre il campionato manda i titoli di coda.

Questo è lo scenario, davvero irrituale, che attende la Serie A e il club bianconero, che qualche minuto fa si è visto accogliere in parte dal Collegio di Garanzia del Coni il ricorso sulla penalizzazione di 15 punti per il processo sulle plusvalenze fittizie, il primo filone sportivo a carico del club bianconero. Ci sarà un nuovo processo e si torna così al 20 gennaio, al secondo grado della Corte d’Appello della Figc, che aveva deciso la revoca della sentenza già emessa il 17 maggio 2022, riaprendo il procedimento sulle plusvalenze, con penalità di 15 punti alla Juve e con pesanti inibizioni a carico dei suoi dirigenti. Tutto può accadere, ma per decifrare il futuro giudiziario bianconero si passa per le motivazioni (15 giorni) per cui il Coni ha rimandato la palla nel campo della Figc.

Va anche sottolineato che il Collegio di Garanzia del Coni ha invece respinto i ricorsi sulle inibizioni per Agnelli, Paratici, il direttore sportivo della Juve (Cherubini) l’ex amministratore delegato Arrivabene: il segnale che resta delicata  la posizione dei dirigenti bianconeri. Invece è stato accolto il ricorso sulla squalifica di Nedved, che è assolto.

Per ora la penalizzazione è sospesa, la Juventus torna in alta classifica, al terzo posto, riscrivendo la sceneggiatura nella lotta tra le big per un posto alla prossima Champions League. La Juve fa sapere di essere soddisfatta a metà, avendo puntato sull’accoglimento del ricorso per la questione plusvalenze. Anche se negli ultimi giorni sono emersi diversi rumours sulla strategia messa in campo da Exor per il patteggiamento nei processi dei bianconeri, per provare ad attenuare il colpo, in attesa dell’Uefa che potrebbe comminare sanzioni pesanti ai bianconeri perché sia la questione plusvalenze che la “manovra stipendi” avrebbero portato alla violazione dell’accordo tra Juve e Uefa sul Fair Play Finanziario.

Certamente lo scenario adesso cambia. La Corte d’Appello della Figc potrebbe decidere di confermare la penalità, ridurla – è l’ipotesi più concreta – o anche annullarla del tutto: è stato il colpo di scena di ieri a riscrivere tutto o quasi, con l’accusa, ovvero la Procura dello Sport del Coni, che ha chiesto di rimandare la questione alla Figc per la formulazione di un nuovo giudizio e con la rimodulazione della sanzione, perché sostanzialmente eccessiva (e poco motivata) per i bianconeri, mettendo in discussione la presunta lealtà sportiva (il famoso articolo 4 del codice di giustizia sportiva) nelle presunte operazioni gonfiate sul mercato della Juve.

Come scritto, l’ingorgo giudiziario – e ovviamente mediatico – mette il campionato sub judice e non contribuisce a un’immagine splendente della Serie A, sebbene la giustizia sportiva stabilisca che le pene devono essere afflittive e quindi applicate nel torneo in corso. Entro qualche giorno potrebbe arrivare il deferimento della Juventus da parte della Procura della Figc per l’ormai famosa “manovra stipendi” 1 e 2: sarebbe il secondo processo sportivo, che si incastrerebbe certamente con la decisione della Corte d’Appello federale per il filone plusvalenze. Un cortocircuito che accende i riflettori – e non potrebbe essere altrimenti – anche sulla salute della giustizia sportiva, con il Coni che si scaglia plasticamente sulle decisioni della Figc. Elementi che non contribuiscono all’immagine del calcio italiano.

di Nicola Sellitti

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