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Pioli

Pioli WAS on fire

Inspiegabile inizio 2023 per il Milan campione in carica. È la fine del piolismo?
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Pioli was on fire. Il crollo che sta avendo nel nuovo anno il Milan è del tutto inatteso. Numeri alla mano, difficile da spiegare. La vittoria ottenuta, al rientro dalla lunga sosta, contro la Salernitana resta l’unico trionfo dei Campioni di Italia in carica nel 2023.
 
Nessuno lo aveva immaginato, neanche dopo la rimonta casalinga subita contro la Roma, da 2-0 a 2-2 quando la partita sembrava chiusa. Da lì in poi, un tracollo vertiginoso: i rossoneri vengono eliminati dalla Coppa Italia, a San Siro, durante i supplementari di una gara che il Torino ha giocato in dieci dal 69’. Poi il pareggio (2-2) contro il Lecce, prima della sonora sconfitta per 0-3 contro i cugini dell’Inter nella finale di Supercoppa italiana.
 
Per la prima volta dopo 9 anni (Napoli nel 2014 contro la Juve) la squadra campione d’Italia non si è aggiudicata il titolo, lasciandolo a chi aveva vinto la Coppa Italia. La lunga assenza del portiere titolare Maignan (e di Tomori dalla partita contro la Lazio) ha pesato sui risultati, ma non può bastare a giustificare il ruolino impietoso dei campioni di Italia.
 
Nelle ultime due partite, il Milan ha perso 0-4 all’Olimpico contro la Lazio di Sarri, e addirittura 2-5 contro il Sassuolo (terzultimo prima di questa giornata) davanti al proprio pubblico. 18 gol subiti in 7 partite e peggior difesa dei cinque principali campionati europei dall’inizio del 2023, Milan e “piolismo” in crisi. Perché se il club è tornato a certi livelli è soprattutto grazie a Stefano Pioli, alla sua pacatezza, alla sua esperienza e alla duttilità che gli ha permesso di esprimere un calcio moderno, fatto di continui cambi di posizione in campo. Una squadra a tratti divertente, ma soprattutto compatta ed efficace.
 
Qualcosa si è spento nei meccanismi del gioco, e Pioli non sta riuscendo a correggere una difesa che fa acqua da tutte le parti, spegnendo il “fire” che è stato associato al suo nome in un coro ormai simbolo di questo Milan. Le prossime partite ci diranno se l’allenatore ex Inter ha perso del tutto il controllo della squadra, o se c’è ancora modo di salvare un anno iniziato al di sotto di ogni pessimistica previsione.
Di Giovanni Palmisano

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