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Come ci siamo ridotti così

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Questa sera la Nazionale di Rino Gattuso giocherà contro la Norvegia a San Siro, una partita di fatto inutile

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Come ci siamo ridotti così

Questa sera la Nazionale di Rino Gattuso giocherà contro la Norvegia a San Siro, una partita di fatto inutile

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Come ci siamo ridotti così

Questa sera la Nazionale di Rino Gattuso giocherà contro la Norvegia a San Siro, una partita di fatto inutile

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Questa sera la Nazionale di Rino Gattuso giocherà contro la Norvegia a San Siro una partita di fatto inutile, sapendo di doversi giocare e conquistare il Mondiale agli spareggi, in programma nel prossimo mese di marzo.

Manchiamo il massimo torneo del nostro sport nazionale da due edizioni e dovremo sudare fino all’ultimo secondo per evitare una disastrosa terza eliminazione.
Una vergogna indicibile, per la Nazionale che ha vinto quattro titoli mondiali e ha giocato altre due finali, per tacere di tutti gli ulteriori piazzamenti.

Stiamo qui a interrogarci sul perché e sul per come: che le motivazioni siano molteplici è scontato, che non esista La risposta.. pure.
Però, vi inviterei a cercare una possibile concausa – ma di quelle pesanti – tornando all’origine, alle basi del nostro movimento. Ai ragazzini, ai bambini.

Non ne produciamo più di campioni con la C maiuscola, quelli ricchi di istinto e approccio naturale e scanzonato al calcio, anche perché non giochiamo più in strada, nei parchi e nei cortili.
Un bambino che gioca a pallone è un nemico della quiete pubblica e cara grazia che ancora i nostri figli vanno a giocare nelle scuole calcio… e qui comincia spesso un altro disastro.

Irreggimentati manco fossero semi professionisti già da sette-otto anni, spogliati del gusto di giocare per giocare. In qualsiasi ruolo, in qualsiasi zona del campo, provando la giocata, anche l’assoluta sciocchezza per puro divertimento. Con il gusto di farlo.
Il calcio è questo? Insegniamo le diagonali a 10 anni e crediamo di essere fighi?

Andiamo a vedere partite dei pulcini – esperienza personale diretta di ogni santissima settimana – e ci vengono chiesti i soldi del biglietto!! Per vedere i bambini di nove anni giocare al pallone… si paga. Non mi sconvolgono i cinque euro che ho dovuto pagare anche ieri per l’imperdibile sfida fra il Cimiano calcio e la Lombardia 1969, in cui milita mio figlio pulcino con l’enorme fortuna di un mister bravo, preparato ed equilibrato, ma l’idea stessa che si debba gestire in questo modo il calcio del più piccoli. Dei nostri figli.

Dov’è l’allegria? Dov’è la gioia del pallone che rotola, fra genitori con gli occhi fuori dalle orbite e allenatori che urlano ai bambini manco fossero gli svogliati i giocatori del Napoli di oggi…

Mettete insieme tutto ciò, shakerate per bene e capirete per quale benedetto-maledetto motivo stasera giocheremo contro la Norvegia e la guarderemo manco fosse il Brasile.
La Norvegia… che quando ero ragazzo io con noi non aveva quasi il coraggio di giocare tanto eravamo più forti.

Però l’importante sono le diagonali e far pagare il biglietto per veder giocare i pulcini.

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