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Il pasticciaccio della statua di Diego

Il Comune di Napoli ha rimosso la statua in bronzo dedicata al Pibe de Oro, fuori dallo Stadio Maradona. L’artista Pepe: “sono molto scosso, nessuno mi ha avvisato”

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Il pasticciaccio della statua di Diego

Il Comune di Napoli ha rimosso la statua in bronzo dedicata al Pibe de Oro, fuori dallo Stadio Maradona. L’artista Pepe: “sono molto scosso, nessuno mi ha avvisato”

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Il pasticciaccio della statua di Diego

Il Comune di Napoli ha rimosso la statua in bronzo dedicata al Pibe de Oro, fuori dallo Stadio Maradona. L’artista Pepe: “sono molto scosso, nessuno mi ha avvisato”

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Il Comune di Napoli ha rimosso la statua in bronzo dedicata al Pibe de Oro, fuori dallo Stadio Maradona. L’artista Pepe: “sono molto scosso, nessuno mi ha avvisato”

La statua in bronzo del Diez è stata rimossa. Non veglia, come avveniva ormai da qualche mese, su uno degli ingressi dello stadio Maradona. L’opera è tornata allo scultore napoletano Domenico Sepe, su delibera del Comune di Napoli. L’artista ha realizzato la statua commemorativa a dicembre 2020, pochi giorni dopo la morte di Maradona (avvenuta il 25 novembre di tre anni fa). L’opera, presentata sui canali social di Sepe, ha ovviamente attirato le attenzioni dei media a livello internazionale. Lo scultore ha sottoscritto un atto di donazione con l’amministrazione De Magistris, statua donata al Comune e posizionata davanti allo stadio Maradona. Il contratto in un primo momento è stato confermato anche dall’amministrazione guidata da settembre 2021 da Gaetano Manfredi.

Si è arrivati alla presentazione della statua, avvenuta il 25 novembre 2022, alla presenza di diversi calciatori del Napoli scudettato del 1987 come Bagni, Giordano, Bruscolotti. Qualche settimana dopo, il Comune cambia versione: la statua in bronzo di Maradona avrebbe un valore eccessivo e dunque deve essere resa al donatore. Arriva la delibera del 16 febbraio con cui la donazione viene rifiutata, con revoca del contratto con l’artista, perché il presupposto alla base dell’accettazione del dono da parte dell’artista era il “valore modico della statua, approssimativamente quantificato in 30 mila euro” e che sulla base di questo presupposto era stato sottoscritto un contratto di donazione.

C’è anche  – notizia fornita dal Comune di Napoli, su cui non ci sono altri dettagli – un’inchiesta della magistratura inquirente, che a quanto pare dovrebbe chiudersi a breve, su potenziali violazioni di norme nel contratto di donazione tra comune e artista. Insomma, si è determinato un evitabile cortocircuito mediatico. Con danni di immagine un po’ per tutti gli attori della vicenda.

“Non ho intenzione assolutamente di contestare il lavoro dei magistrati e non voglio contestare neppure la delibera comunale”, ci spiega Domenico Sepe, “piuttosto sono i modi in cui la vicenda è stata gestita che lascia l’amaro in bocca e un danno d’immagine professionale. Ho saputo della revoca della donazione da un giornalista de Il Mattino, mi sono chiesto se stesse scherzando, nessuno dal Comune si è premurato di darmene comunicazione preventiva, sono molto scosso per questa vicenda, avevo a lungo discusso con l’assessore comunale allo sport sul posizionamento dell’opera. Sarebbe bastata una nota del Comune in cui si comunicava, d’accordo con l’artista, che in attesa della conclusione delle indagini della magistratura, la statua sarebbe stata rimossa dalla sua collocazione”,  aggiunge lo scultore, che preannuncia una conferenza stampa nei prossimi giorni in un noto bar al centro di Napoli per svelare altri dettagli sull’incresciosa situazione.

Secondo il Comune di Napoli, “l’installazione dell’opera presso lo stadio Maradona pare in grado di restituire al donante una utilità non irrilevante in termini di prestigio e di visibilità; siffatta utilità, oltre a stridere con la tipica gratuità della donazione, può risultare appetibile e contendibile da parte di altri artisti e di conseguenza impone il rispetto del principio di imparzialità e il ricorso a procedure di evidenza pubblica”. In sostanza, lo scultore della statua di Diego avrebbe goduto, attraverso l’installazione davanti allo stadio cittadino, di maggiore visibilità rispetto ad altri artisti.

“In verità ho già lavorato più volte in collaborazione con il Comune, e poi sono state prodotte solo due statue di Maradona, la mia e un’altra che è nella disponibilità del calcio Napoli, inoltre non ho mai preteso che fosse l’unica installazione di Maradona dinanzi allo stadio. Ma quel contratto di donazione era assai precedente alla presentazione dell’opera, avvenuta in pompa magna a novembre. Perché la delibera salta fuori a distanza di tempo?”, si chiede lo scultore, che a marzo presenterà allo stadio Menti di Vicenza la sua statua in onore di Paolo Rossi. Di Nicola Sellitti

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