Cori razzisti contro Lukaku, Daspo per 171 tifosi juventini
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                La Juventus ha permesso alla Digos di emettere 171 Daspo agli ultras responsabili di cori razzisti. Un esempio per tutte le società italiane
        
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
 
Cori razzisti contro Lukaku, Daspo per 171 tifosi juventini
La Juventus ha permesso alla Digos di emettere 171 Daspo agli ultras responsabili di cori razzisti. Un esempio per tutte le società italiane
        
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Cori razzisti contro Lukaku, Daspo per 171 tifosi juventini
La Juventus ha permesso alla Digos di emettere 171 Daspo agli ultras responsabili di cori razzisti. Un esempio per tutte le società italiane
        
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AUTORE: Valentino Maimone
Nel pieno della fanfara indignata con cui stampa, tg e siti si affannavano a condannare a parole il razzismo negli stadi – subito dopo uno Juventus-Inter in cui un branco di imbecilli aveva preso di mira a colpi di «buu» il centravanti Lukaku – c’era qualcuno che lavorava a fari spenti pensando ai fatti concreti. Chi? Sorpresa: Nostra Signora di tutti i mali del calcio italiano, l’unica penalizzata (prima ancora di qualunque condanna) per un reato che non esiste e costretta a giocare un campionato sub iudice solo per lei e chissà per quanto tempo ancora. Insomma: la Juventus. Grazie a un impianto di telecamere di sorveglianza unico in Italia (22 delle quali puntate sul pubblico, con una risoluzione tale da poter dare un volto al più travisato degli urlatori), ha permesso alla Digos di spiccare la bellezza di 171 Daspo nei confronti di altrettanti trogloditi responsabili di cori e ululati in salsa razzista.
Si dirà: ma a gridare idiozie erano state in realtà 250 persone, dunque in 79 l’hanno fatta franca. Vero, ma se la giustizia italiana funzionasse con queste percentuali (siamo a poco meno del 70%) sarebbe un modello per l’universo mondo. Piuttosto, di fronte a un numero di responsabili individuati in un colpo solo che non ha precedenti in Italia, viene da chiedersi perché nessun’altra società italiana si sia preoccupata di trovare gli spicci (circa 200mila euro, più o meno una mensilità per un giocatore di medio livello) per attrezzarsi allo stesso modo.
Di Valentino Maimone
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