Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma
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Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma dopo l’esonero di Mourinho: incognita e seducente scommessa

Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma
Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma dopo l’esonero di Mourinho: incognita e seducente scommessa
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Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma dopo l’esonero di Mourinho: incognita e seducente scommessa
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AUTORE: Nicola Sellitti
Incognita e seducente scommessa. Daniele De Rossi sulla panchina della Roma, almeno fino a giugno. Che storia. Forse, la storia degli ultimi anni in Serie A, una storia che profuma di romanticismo, merce rara di questi tempi quasi plastificati del pallone: ha chiamato l’amore calcistico di una vita, 18 anni in maglia giallorossa con l’epilogo del calcio giocato al Boca, poi qualche mese alla Spal, l’attesa dell’occasione ed ecco la Roma. L’amata Roma, che per De Rossi è come un fuoco: fuoco da gestire, sennò divampa in un incendio.
La scelta della proprietà Friedkin di puntare su De Rossi in realtà non è troppo rischiosa. Il percorso in campionato è praticamente compromesso, al nono posto. Si può solo risalire, se scatta la scintilla. E’ stata fatta la scelta più vicina all’umore della piazza: per sostituire Mourinho – a Roma si sono visti in poche ore volantini contro i Friedkin – c’era solo l’opzione De Rossi, il Capitan Futuro, uno che, vada come vada, sarà sempre la Roma, apparterrà sempre alla Roma. In sostanza, si è messo il silenziatore alla tifoseria in poche ore. Con una punta di populismo, forse. De Rossi e la Roma si erano pure lasciati male, quattro anni fa. Allora il patron era James Pallotta. Tutto superato, per ora.
Certo, la sfida è affascinante e l’espressione ‘nemo propheta in patria’ in questo caso non è usata a caso. Diversi assi poi sono tornati sul luogo del delitto da allenatore, con risultati rivedibili: Seedorf e Filippo Inzaghi al Milan, Frank Lampard al Chelsea. Solskjaer è l’ultimo esempio, fallimentare, al Manchester United. L’aneddotica è piena. Lo ha fatto alla Roma per qualche tempo anche Bruno Conti, altro simbolo giallorosso.
Ci sono un paio di eccezioni che devono essere passate dalla mente di De Rossi: Pep Guardiola, che ha costruito la sua mistica da stratega del calcio al Barcellona, il club della sua vita, con Messi, Xavi e Iniesta. Prima ancora, Johann Cruijff, che ha messo la sua impronta, la sua filosofia del calcio da calciatore e poi da tecnico, all’Ajax e poi al Barça. Anche loro, come De Rossi, sono partiti da zero, o quasi, nel caso del nuovo tecnico alla Roma, che ha fatto apprendistato a Euro 2020 con Roberto Mancini e poi nei pochi, deludenti, mesi alla Spal, lo scorso campionato di B.
La palla ora passa al campo.
di Nicola Sellitti
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