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È grande Italia nel VI Nazioni, finalmente!

Il terzo posto dell’Italrugby nei Sei Nazioni è qualcosa che resterà nella memoria collettiva, non solo degli appassionati di rugby. Un pezzo di grandezza dello sport italiano

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È grande Italia nel VI Nazioni, finalmente!

Il terzo posto dell’Italrugby nei Sei Nazioni è qualcosa che resterà nella memoria collettiva, non solo degli appassionati di rugby. Un pezzo di grandezza dello sport italiano

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È grande Italia nel VI Nazioni, finalmente!

Il terzo posto dell’Italrugby nei Sei Nazioni è qualcosa che resterà nella memoria collettiva, non solo degli appassionati di rugby. Un pezzo di grandezza dello sport italiano

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Il terzo posto dell’Italrugby nei Sei Nazioni è qualcosa che resterà nella memoria collettiva, non solo degli appassionati di rugby. Un pezzo di grandezza dello sport italiano

Dopo i francesi e gli scozzesi, quelli avviliti sono i gallesi. E, diciamolo, non ci siamo abituati, non lo saremo per un po’, forse è presto ma ci faremo l’abitudine. Il terzo posto dell’Italrugby nei Sei Nazioni, con la straordinaria vittoria in Galles (19-24) nell’ultima partita del torneo, è un qualcosa che resterà nella memoria collettiva non solo degli appassionati di rugby. E’ un pezzo di grandezza dello sport italiano. E forse non è un caso che sia arrivato dopo la dura lezione dei Mondiali, con quell’infinita serie di mete subite tra Nuova Zelanda e Francia.

Assistere all’assenza di mete del Galles fino al 60’ minuto (le tre mete sono arrivate nell’ultima fetta della partita, quando gli azzurri erano certi del successo), con l’Italia avanti di tre realizzazioni in un tempio pagano della palla ovale come il Millennium Stadium significa aver scollinato le colonne d’Ercole. E le iperboli sono consentite, perché per anni, se non decenni, anzi dalla prima edizione del Sei Nazioni nel 2000, la nazionale italiana ha dovuto subire critiche, anche umiliazioni e la costante minaccia di essere esclusi dal Sei Nazioni, come chiedevano sino a due anni fa in Francia e nel Regno Unito.

E invece in questa edizione del torneo gli azzurri sono andati sotto solo con i formidabili irlandesi, giocando invece alla pari con Francia, Inghilterra e Scozia e prendendo metaforicamente a sberle i gallesi a casa loro. C’è il terzo posto in classifica, con due vittorie e un pari, qualcosa di mai visto. Stavolta il cucchiaio di legno va ai gallesi, l’Italia invece si arrampica nel gotha europeo. Non sarà facile restarci, ma c’è un dato, forse quello che vale di più, ossia la serie positiva dell’Under 20 che nel Sei Nazioni si è presa più volte lo scalpo di francesi, inglesi, scozzesi. Il presente c’è, ed è inatteso ormai solo per pochi e meraviglioso, in attesa del futuro.

Di Nicola Sellitti

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