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Europei atletica

Europei atletica 2024, la miglior Italia di sempre

Il conto finale è di 24 medaglie. Con 11 ori. Incredibile.

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Europei atletica 2024, la miglior Italia di sempre

Il conto finale è di 24 medaglie. Con 11 ori. Incredibile.

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Il conto finale è di 24 medaglie. Con 11 ori. Incredibile.

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Il conto finale è di 24 medaglie. Con 11 ori. Incredibile.

Ultima serata di medaglie degli Europei all’Olimpico. E onestamente è un peccato, perché tutta Italia si era abituata, al calar della notte, a festeggiare i metalli pesanti vinti dagli atleti azzurri, a quel clima festoso e vincente, ricco di sacrifici, umiltà e lavoro. E dunque, mostruoso oro della 4×100: Melluzzo, Jacobs, Patta, Tortu fanno 37.82, un tempo degno di sfidare ai Giochi la Giamaica, gli Stati Uniti, con Tortu che nell’ultima corsia ha fatto segnare 8.95 (8.84 a Tokyo 2020). Una prestazione meravigliosa, la degna conclusione di un’edizione forse irripetibile degli Europei.

Prima della 4×100 maschile, l’Olimpico ha idealmente saltato sulle spalle di Larissa Iapichino, medaglia d’argento nel lungo. Anche Larissa, come Gimbo Tamberi ieri, ha atteso l’ultimo balzo – il quinto – per piazzarsi in zona podio, ottenendo il risultato con tutta la pressione dello stadio, del padre allenatore (Gianni Iapichino). L’ultimo salto ha regalato l’argento che è un carburante speciale in vista dei Giochi di Parigi, dove dovrà scollinare oltre i sette metri (è arrivata a 6.94, la tedesca Assani, campionessa olimpica ha saltato 7.22) per ambire realmente alla zona medaglie. Prima del balzo argenteo di Iapichino, la nazionale azzurra si è attrezzata anche per le emergenze: nella 4×400 maschile Alessandro Sibilio, fantastico argento nei 400 ostacoli ieri, ha dovuto assentarsi alla partenza. Ma il quartetto composto da Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli e Edoardo Scotti ha centrato l’argento dietro al fenomenale Belgio del campione europeo Alexander Doom. Il premio è stato l’abbraccio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, circondato da altre figure istituzionali come il presidente del Senato, Ignazio La Russa, poi il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il numero uno del Coni, Giovanni Malagò e altri ministri, mentre due file dietro si divertiva Gimbo Tamberi, il padrone dell’Olimpico. E dopo il balzo di Larissa, c’è anche l’inatteso podio nei 1500 di Pietro Arese, che ha raccontato a Mattarella di essere soprannominato “il presidente” nella squadra azzurra. L’ennesima prova che la nazionale azzurra vince o si piazza in quasi tutte le specialità, come mai è accaduto in passato. Il conto finale è di 24 medaglie. Con 11 ori. Incredibile.

di Nicola Sellitti

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