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Europeo

Storie da baby fenomeni, storie per la Storia

Yamal contro Bellingham, la meglio gioventù del calcio europeo. È l’anticipo della prossima decade di sfide tra Barcellona e Real Madrid

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Yamal contro Bellingham, la meglio gioventù del calcio europeo. È l’anticipo della prossima decade di sfide tra Barcellona e Real Madrid

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Yamal contro Bellingham, la meglio gioventù del calcio europeo. È l’anticipo della prossima decade di sfide tra Barcellona e Real Madrid

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Yamal contro Bellingham, la meglio gioventù del calcio europeo. È l’anticipo della prossima decade di sfide tra Barcellona e Real Madrid

Vincere gli Europei da star a 17 anni, compiuti tra l’altro in queste ore. Oppure, se il trofeo finirà dalla parte dei Tre Leoni, centrare in poche settimane una Champions League con il Real Madrid ed Euro 2024 con l’Inghilterra, a poco più di 20 anni. Yamal contro Bellingham, la meglio gioventù del calcio europeo. Tra l’altro, è l’anticipo della prossima decade di sfide tra Barcellona e Real Madrid, perché i migliori passano sempre per la Catalogna e la capitale spagnola. Ma è uno solo dei duelli della finalissima di stasera a Berlino. Ci sono Nico Williams e Foden, Rodri contro Rice, metronomi e padroni della metà campo. 

Forse è la finale più giusta. C’è il merito, che è tutto dalla parte spagnola, l’unica nazionale che ha offerto spettacolo, qualità, un concetto radicato di squadra in un contesto abbastanza modesto, tra stelle appannate, ritmi lenti e una stanchezza che ci si è portati dietro da una stagione massacrante. Superate in serie Germania e Francia, le Furie rosse non vincono gli Europei dal back to back 2008-2012. Sono i logici favoriti ma anche se non dovessero trionfare, c’è la qualità e l’età dalla loro parte per riprovarci nelle prossime competizioni. Da quelle parti il talento fiocca.

E c’è poi la cabala, che nel calcio è un elemento di cui tenere conto: gli inglesi non vincono nulla dai Mondiali con il trucco del 1966. Nelle ultime competizioni ci stanno andando vicino, la sconfitta ai rigori di Euro 2020 con l’Italia brucia ancora, come ha messo il ct Southgate, ritenuto sino alla semifinale con l’Olanda una specie di palla al piede dei fuoriclasse che si ritrova in squadra. Il cambio tra Kane con Watkins e il timbro al fotofinish della punta dell’Aston Villa contro gli orange invece gli ha ridato un po’ di autorevolezza. C’è poi il fattore destino: la nazionale di Sua Maestà l’ha scampata per un pelo con la Slovacchia e risolto la pratica Olanda quando Southgate già stilava nella sua mente la cinquina di rigoristi. Il vento sembra spingere alle spalle degli inglesi, ma basterà per vincere?

di Nicola Sellitti

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