Fame di eroi
Il video dell’impressionante manifestazione d’affetto per l’addio di Nadal. Oggi è allo sport che ci si rivolge sempre più spesso per trovare i modelli di riferimento, gli “eroi”
Fame di eroi
Il video dell’impressionante manifestazione d’affetto per l’addio di Nadal. Oggi è allo sport che ci si rivolge sempre più spesso per trovare i modelli di riferimento, gli “eroi”
Fame di eroi
Il video dell’impressionante manifestazione d’affetto per l’addio di Nadal. Oggi è allo sport che ci si rivolge sempre più spesso per trovare i modelli di riferimento, gli “eroi”
Il video dell’impressionante manifestazione d’affetto per l’addio di Nadal. Oggi è allo sport che ci si rivolge sempre più spesso per trovare i modelli di riferimento, gli “eroi”
Abbiamo dedicato ieri, nell’articolo a firma di Nicola Sellitti, un lungo pensiero all’infinito e per certi aspetti struggente “tour d’addio“ di Rafa Nadal al tennis. Nella tappa di Roma, è stata impressionante la manifestazione d’affetto per il tennista maiorchino ormai giunto al capolinea di una carriera mostruosa.
L’oceanica, spontanea riunione fuori dal Centrale del Foro Italico per vederlo transitare (presumibilmente) un’ultima volta fra i campi romani ha fatto il giro del mondo, restituendoci la “fame“ di idoli che continuiamo a provare. Nonostante tutto il cinismo e il disincanto della nostra era.
Un paio di considerazioni, riguardando le immagini di ieri: nella sostanziale latitanza di altri mondi, è allo sport che ci si rivolge sempre più spesso per trovare i modelli di riferimento di oggi, gli “eroi” – con tutte le prudenze del caso – dei nostri giorni. Del resto, dove dovremmo mai guardare per lasciarci affascinare e ispirare?
Pur mettendoci quanto più possibile al riparo dai luoghi comuni, di leader politici in grado di infiammare le folle in questo passaggio storico di fatto non se ne vedono: l’ultimo è stato il primo Barack Obama, ma sono passati anni e anni. Il mondo della musica, da sempre serbatoio di storie incredibili e personaggi leggendari, fa fatica a sostituire le icone ormai ultra settantenni con le giovani star figlie di un’epoca che consuma con mostruosa velocità fama e gloria. Nessuna milionata di follower, per capirci, può avvicinare i personaggi di oggi all’aura delle star di quattro o cinque decenni fa.
Più o meno lo stesso discorso si può fare con il cinema, che riesce a mantenere appena di più un rapporto naturale con la costruzione del “mito“. Restano, così, lo sport e la sua istintiva propensione a raccontare storie meravigliose di donne e uomini fuori dall’ordinario. Certo – e siamo alla seconda considerazione – anche questo universo non sfugge al frenetico consumismo che sembra essersi impadronito di tanti aspetti nella nostra vita. Ciò può spiegare, forse, il travolgente attaccamento che talvolta le folle mostrano ai grandi personaggi del passato o prossimi alla fine della propria attività: è successo, per restare al tennis, con Roger Federer solo pochi mesi fa e sta accadendo con toni molto simili per il suo amico ed eterno rivale Rafa Nadal. In questo caso, anche la profonda stima fra i due contribuisce a moltiplicare le emozioni.
A John McEnroe e Bjorn Borg vengono dedicati film, come a Nicki Lauda e James Hunt, Ferrari o Lamborghini nei motori. Di Ayrton Senna non parliamo neppure e Gilles Villeneuve continua a commuovere la generazione dei cinquantenni. Potremmo continuare riempiendo pagine e pagine di esempi, colmi di un carisma che la contemporaneità sembra aver disperso. Non è nostalgia, non è l’immancabile “ai miei tempi”… erano figli di storie a cui oggi non diamo il tempo di crescere e conquistare fino in fondo il cuore delle persone.
Di Fulvio Giuliani
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