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Sentenza Juventus

Giustizia sportiva e l’effetto frullatore sul campionato italiano

La giustizia sportiva deve certamente fare il suo corso, ma le sentenze, che devono essere afflittive, vanno applicate a fine stagione
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Da qualche ora sono state pubblicate le motivazioni (75 pagine) che hanno spinto il Collegio di Garanzia del Coni a rimandare il processo per le presunte plusvalenze fittizie messe in piedi dalla Juventus alla Procura della Figc: in sostanza, l’impianto accusatorio a carico della Juventus e dei suoi dirigenti è stato confermato, compresa l’applicazione dell’articolo 4 che rimanda alla slealtà sportiva, mentre andrà rimodulata la responsabilità degli amministratori senza deleghe della Juve, che sono risultate figure marginali nell’inchiesta. E come hanno già ribadito gli esperti di giustizia sportiva, per il club torinese è in arrivo una nuova penalizzazione: quasi certamente si riparte dal -9 che la Procura della Figc aveva chiesto per i bianconeri. 

Se le motivazioni presentate ieri dal Collegio di Garanzia del Coni sono la base degli altri processi a carico dei bianconeri, compreso quello sulla presunta manovra stipendi – chiuse le indagini a metà aprile, a breve è atteso il deferimento della Juventus e dei suoi dirigenti, a partire dall’ex presidente Andrea Agnelli – è indiscutibile che il corso del campionato sia ulteriormente condizionato e in buona parte alterato dall’esito dei processi sportivi dei bianconeri. Maurizio Sarri l’ha denunciato pubblicamente, con ragione, anche sull’auspicio che qualche pezzo grosso, tra Coni e Figc con la prima istituzione dello sport italiano che ha sconfessato la federazione calcio, traesse delle conseguenze per l’ingorgo giudiziario determinato sulla Serie A, che affronta le ultime settimane con la mannaia della giustizia sportiva che potrebbe rivedere la classifica finale.

Senza entrare nel merito dei processi, se alla Juventus venisse applicata la sanzione proposta dalla Procura federale a febbraio, si troverebbe ora a 56 punti, a quattro lunghezze dalla quarta in classifica, ovvero il Milan. E se la giustizia sportiva deve certamente fare il suo corso e i gradi di giudizio servono per garantire tutte le parti, è necessario almeno un cambiamento: le sentenze, che devono essere afflittive, vanno applicate a fine stagione. Così si manomette la credibilità del sistema calcio con una classifica sulle montagne russe che produce danni sui bilanci delle società e sull’intero movimento, che vale diversi miliardi di euro l’anno.

È un elemento di cui tener conto, non solo perché la società bianconera sarà attesa da un tour giudiziario anche nella prossima stagione. A breve parte l’asta per la cessione dei diritti tv 2024-2027: un prodotto che offre poche certezze sulla classifica è meno appetibile per tutti. 

Di Nicola Sellitti

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