Gp Canada, vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno. E la Ferrari non c’è
GP Canada: vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno e la Ferrari non c’è. Un Gp indimenticabile, con cinque mini storie da raccontare

Gp Canada, vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno. E la Ferrari non c’è
GP Canada: vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno e la Ferrari non c’è. Un Gp indimenticabile, con cinque mini storie da raccontare
Gp Canada, vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno. E la Ferrari non c’è
GP Canada: vince Russell, Antonelli, primo podio da sogno e la Ferrari non c’è. Un Gp indimenticabile, con cinque mini storie da raccontare
Un Gp indimenticabile, con cinque mini storie da raccontare. La sublime prestazione di Russell, partito in pole position, che arriva primo al traguardo. Poi, il solito Max Verstappen, poi un fantastico Kimi Antonelli che centra il primo podio in carriera (l’ultimo per l’Italia 25 anni fa con Giancarlo Fisichella) senza aver mai percorso in vita sua un metro sulla pista di Montreal e le McLaren, velocissime nel tratto finale e in lotta tra loro (anche per il titolo mondiale), rischiando per la prima volta di non centrare il podio. Tutto questo sino al giro numero 66, quando il corpo a corpo tra Piastri e Norris produce un contatto pericolosissimo, con l’inglese a provare un sorpasso impossibile a sinistra. Ritiro, safety card e Piastri in fuga in classifica piloti. Brividi e numeri, il racconto di una F.1 appassionante, avvincente.
E poi c’è la Ferrari. Purtroppo non è LeMans. Svolge il compitino, arrivando al quinto posto con Leclerc, con Hamilton alle spalle. Eufemismo, non il risultato – per l’ennesima volta – che ci si attenderebbe dalla Rossa, ora davvero in crisi, nonostante le prestazioni, specie durante la gara, non siano così negative. I fatti però raccontano che Maranello non abbia mai una chance per vincere, ma neppure per arrivare sul podio. Mercedes, McLaren e Verstappen hanno fatto meglio, di nuovo. E nella parte più avvincente della gara, quando i primi cinque erano avvolti in pochi secondi, la Rossa era lontana, a 15 secondi, con il destino già segnato, alla decima gara stagionale.
Soprattutto, colpisce l’assoluta distanza tra i piloti e le strategie decise dal box. In particolare, Leclerc, capace di gestire la gomma in partenza e con la possibilità di giocarsi il podio con una sola sosta, si è dovuto fermare per il cambio degli pneumatici. E lo stesso è avvenuto nell’ultima parte di gara, quando il monegasco ha chiesto al suo box quando si sarebbe fermato per mettere la gomma media, che lui reputava di qualità, pensiero non condiviso da Vasseur e soci.
Mentre non è più una novità il dissidio tra Hamilton e i box: in oltre 10 Gp non si sono mai capiti. L’inglese, che ha dato spettacolo diverse volte in Canada, ha perso tantissimo margine in avvio da Piastri ed è poi finito alle spalle di Norris e Leclerc, che sono partiti dietro di loro. E’ una situazione francamente inaccettabile e che chiede un cambio di passo. Anche scelte forti. La coppia di piloti è di valore assoluto. Leclerc forse è secondo solo a Verstappen. Ma così competere è quasi impossibile.
Di Nicola Sellitti
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