Greg non lo ferma nessuno: argento con il dito rotto
Greg non lo ferma nessuno: doppio argento per il fuoriclasse azzurro ai Mondiali di Singapore, nonostante il dito rotto

Greg non lo ferma nessuno: argento con il dito rotto
Greg non lo ferma nessuno: doppio argento per il fuoriclasse azzurro ai Mondiali di Singapore, nonostante il dito rotto
Greg non lo ferma nessuno: argento con il dito rotto
Greg non lo ferma nessuno: doppio argento per il fuoriclasse azzurro ai Mondiali di Singapore, nonostante il dito rotto
La cifra dei fuoriclasse è saper andare oltre. Specie nei grandi eventi internazionali, fare con quello che si ha in quel momento, tra infortuni, preparazione o qualche dettaglio non andato a posto (e i dettagli sono decisivi nello sport). Gregorio Paltrinieri, nell’ennesima dimostrazione di grandezza con l’argento nella 5 km di fondo in acque libere ai Mondiali di Singapore, è andato nuovamente oltre: stavolta è andato sul podio con un dito fratturato, come accaduto d’altronde un paio di giorni addietro, nella distanza doppia. Ha gareggiato con un taping per proteggere l’arto, per poco non sfilava l’oro al formidabile tedesco Wellbrock.
Un doppio argento per Greg, con rammarico perché la sete di vittoria è sempre lì che lo corrode. Si trova ora costretto a rinunciare alla vasca, alla doppietta 800-1500 stile libero che ha edificato la leggenda della sua carriera. Ormai, fare il conto di quello che Paltrinieri ha vinto in carriera non è utile alla riflessione. Il puro conteggio di medaglie olimpiche, mondiali, europei (43 in totale..), tra piscina e mare non cambia l’assunto: nell’era di Valentino Rossi e Federica Pellegrini e poi nell’intermezzo che ha portato alla maturazione di nuovi totem come Jannik Sinner, Thomas Ceccon, Marcell Jacobs con l’oro ai Giochi di Tokyo 2020, solo per indicare qualche nome, Paltrinieri c’è sempre stato. Ha rappresentato la saldatura al vertice tra due generazioni di fenomeni. E’ al massimo da oltre dieci anni.
Talentuoso e affamato, con l’istinto da killer alimentato dalla venerazione per Kobe Bryant e soprattutto in grado di risorgere dalle ceneri. Una gara va male? Greg a quella successiva torna al vertice. Quante volte è accaduto. Un esempio? Ai Giochi di Parigi 2024 ha centrato una doppia medaglia negli 800 e 1500, ma un nono posto nella 10 km in mare nella Senna inquinata. Ecco a Singapore la riscossa, neppure un anno dopo. E’ fatto così. Ossessivo – non nel senso deteriore del termine – , non sa cosa siano gli alibi. E’ uno di quei fuoriclasse – perché di fuoriclasse si tratta – che non ha mai fatto sconti a se stesso.
A corto di motivazioni, tre anni fa si è dato al mare per alimentare l’ossessione che spesso separa i campioni dai fuoriclasse. Dopo i Giochi parigini si è preso una pausa di tre mesi. Niente bracciate per capire quanto carburante emotivo era rimasto nel motore. La risposta è arrivata da Singapore: c’è ancora, anche se Los Angeles 2028 è ancora lontana.
Di Nicola Sellitti
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