Gruppo di attivisti invade la 400m ad ostacoli
Nella tappa di Diamond League a Stoccolma, un gruppo di attivisti ha invaso la pista durante la gara dei 400 metri ad ostacoli
Gruppo di attivisti invade la 400m ad ostacoli
Nella tappa di Diamond League a Stoccolma, un gruppo di attivisti ha invaso la pista durante la gara dei 400 metri ad ostacoli
Gruppo di attivisti invade la 400m ad ostacoli
Nella tappa di Diamond League a Stoccolma, un gruppo di attivisti ha invaso la pista durante la gara dei 400 metri ad ostacoli
Nella tappa di Diamond League a Stoccolma, un gruppo di attivisti ha invaso la pista durante la gara dei 400 metri ad ostacoli
La rabbia, pensano, è un segnale positivo perché l’obiettivo è generare un conflitto, creare disordine, così da non poter ignorare gli effetti del climate change. Ma è difficile pensare che si possa arrivare a un livello di autolesionismo come quello raggiunto ieri a Stoccolma, durante una tappa della Diamond League di atletica leggera, il torneo più importante della stagione.
Un gruppo di attivisti per l’ambiente ha invaso la pista durante la gara dei 400 metri ostacoli. In tre si sono sistemati lungo il rettilineo finale, a 10 metri dalla linea del traguardo, per tendere uno striscione che attraversasse le corsie di gara, mentre gli atleti erano alle battute finali, esprimendo il massimo dello sforzo. Nessuno si è infortunato. E’ stato un caso benevolo, avrebbero potuto farlo. Un paio – l’italiano Alessandro Sibilio e l’estone Rasmus Magi – hanno dovuto attraversare lo striscione, rallentando vistosamente. Magi ha dovuto rinunciare al primato stagionale. La gara è stata vinta dal norvegese Karsten Warholm, che non è stato disturbato dalla protesta ed era in testa anche nel tratto precedente della gara.
Oltre alla domanda, che meriterà risposta da parte della World Athletics che organizza la Diamond League, su come abbia fatto un manipolo di audaci a eludere il sistema di sorveglianza e presentarsi coordinati in pista durante i 400 ostacoli con lo striscione bello teso in vista, c’è da chiedersi se non sia più tempo per la moderazione, come sostengono gli attivisti, o invece non sia più margini per l’esercizio della ragione.
Dalla minestra di verdura su un’opera di Van Gogh, “Il Seminatore”, esposta a Palazzo Bonaparte a Roma all’imbrattatura di Palazzo Vecchio a Firenze, ci sono stati diversi casi noti, mediatici, più che discutibili. Ma sul traguardo di Stoccolma potevano farsi male diverse persone.
di Nicola Sellitti
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