Hamilton e Ferrari, più rabbia meno marketing
Lewis Hamilton è alla Ferrari per vincere, non per fare views. Hamilton deve comporre una coppia difficile e non necessariamente ben assortita, ma comunque vincente con il predestinato Charles Leclerc

Hamilton e Ferrari, più rabbia meno marketing
Lewis Hamilton è alla Ferrari per vincere, non per fare views. Hamilton deve comporre una coppia difficile e non necessariamente ben assortita, ma comunque vincente con il predestinato Charles Leclerc
Hamilton e Ferrari, più rabbia meno marketing
Lewis Hamilton è alla Ferrari per vincere, non per fare views. Hamilton deve comporre una coppia difficile e non necessariamente ben assortita, ma comunque vincente con il predestinato Charles Leclerc
Non mi prendete per matto, ma non sono completamente dispiaciuto dell’infausto Gran Premio d’esordio della Ferrari nel Mondiale e di Lewis Hamilton in rosso.
Come detto non sono impazzito e non mi sfugge l’enorme e imprevista difficoltà mostrata dalla monoposto di Maranello. Non tanto nei confronti della prevedibile e prevista McLaren, ma anche della Mercedes, del solito fenomeno Verstappen e persino di vetture come la Williams. Detto questo e sottolineato che performance di questo livello sono inaccettabili, la domenica amara di Lewis Hamilton forse è quello che serviva a lui e alla squadra. Nonché all’ambiente.
Tutti abbiamo elogiato l’operazione di marketing legata allo sbarco del sette volte campione del mondo in Italia e alla Rossa, l’infinito racconto social, i video emozionali, le sfilate di moda, i bagni di folla a Milano e chi più ne ha più ne metta. Bello, giusto, ma anche mostruosamente a rischio “effetto rimbalzo“ – come regolarmente avvenuto – in caso di assenza di risultati immediati.
Da questo punto di vista, molto meglio essere estremamente delusi che poco delusi. Molto meglio aver litigato ed essersi mandati a quel paese in mondovisione con il muretto, piuttosto che far finta. Lewis Hamilton è alla Ferrari per vincere, non per fare views. Hamilton deve comporre una coppia difficile e non necessariamente ben assortita, ma comunque vincente con il predestinato Charles Leclerc. Lewis, quando necessario, è sempre stato estremamente duro con compagni, avversari, ingegneri, muretto box, commissari e chi volete voi. Così deve essere e così ieri ci è parso immensamente più naturale e utile alla causa rispetto alle sfilate di moda.
Poi è ovvio che senza una macchina competitiva non ci sono liti e ombrosità che tengano, ma questo non dipende solo da lui o dal compagno di squadra. Fra sette giorni si torna già in pista in Cina e questo è un bene, anche perché non ci sarà tempo per altro marketing.
Di Fulvio Giuliani
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