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Includere attraverso lo sport

C’era anche un pizzico d’Italia ai Laureus World Sports Awards 2024: Obiettivo Napoli, l’ente educativo che da 32 anni favorisce l’inclusione sociale attraverso lo sport nel capoluogo partenopeo

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C’era anche un pizzico d’Italia ai Laureus World Sports Awards 2024: Obiettivo Napoli, l’ente educativo che da 32 anni favorisce l’inclusione sociale attraverso lo sport nel capoluogo partenopeo

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C’era anche un pizzico d’Italia ai Laureus World Sports Awards 2024: Obiettivo Napoli, l’ente educativo che da 32 anni favorisce l’inclusione sociale attraverso lo sport nel capoluogo partenopeo

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C’era anche un pizzico d’Italia ai Laureus World Sports Awards 2024: Obiettivo Napoli, l’ente educativo che da 32 anni favorisce l’inclusione sociale attraverso lo sport nel capoluogo partenopeo

C’era anche un pizzico d’Italia all’edizione 2024 dei Laureus World Sports Awards che si è svolta a Madrid il 22 aprile scorso. Durante la cerimonia – che ha visto tra i premiati superstar come Nole Djokovic (“Sportivo dell’anno”), la centrocampista del Barcellona Aitana Bonmatì (“Sportiva dell’anno”) e il nuovo prodigio del calcio mondiale Jude Bellingham (“Rivelazione dell’anno”) – è stato infatti assegnato il premio nella categoria “Sport per il bene”. Tra i candidati al riconoscimento c’era anche Obiettivo Napoli, un ente educativo che opera da 32 anni nel capoluogo partenopeo e che ha animato un progetto per favorire l’inclusione sociale attraverso l’abbinamento sport-educazione. In tre anni di attività del progetto Centro sportivo di comunità – finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, da Play for Change e Fondazione Laureus Italia Onlus – Obiettivo Napoli ha coinvolto 150 ragazzi tra i 6 e i 21 anni in 5 percorsi sportivi (taekwondo, judo, calcio, basket e pallavolo) e 4 macro aree per educare su igiene e nutrizione, sesso, rapporto genitori-figli e tecnologia. A dare valore al lavoro svolto in questi anni – che ha trovato il prestigioso riconoscimento della Fondazione Laureus a livello globale – è il quartiere in cui Obiettivo Napoli opera, le ‘Case nuove’: «Ci troviamo nel cuore del centro storico di Napoli che presenta una sua ambiguità. Da una parte i flussi turistici, dall’altra appunto le cosiddette ‘Case nuove’, un’area diventata una sorta di ‘dimenticatoio’ cittadino» spiega Antonio Bonfitto, vicepresidente dell’ente e referente per la progettazione e il coordinamento delle attività socio-educative. «Qui un tempo passava la ferrovia Napoli-Portici, che fu la prima in Italia e una delle prime in Europa. Oggi però è soltanto un’enorme discarica».

Un contesto che unisce bellezza e degrado, dove ogni giorno si combatte contro fenomeni come devianza minorile, povertà educativa, mancanza di lavoro e disgregazione familiare. In un quartiere senza spazi aggregativi, il progetto portato avanti da Obiettivo Napoli si propone di includere e favorire educazione e socializzazione e di insegnare attraverso lo sport a relazionarsi con gli adulti e con i pari età.

Sottolinea Bonfitto: «Ci siamo resi conto che ormai per i più giovani le relazioni non sono un momento di autenticità, ma vengono filtrate dai social». Grazie allo sport – con le sue regole, la divisa, il lavoro di squadra – questo paradigma viene ribaltato: «Non solo lo sport si pratica in presenza, ma consente di esprimere in modo autentico le proprie emozioni in un contesto di vicinanza agli altri. E questo rappresenta un elemento fondamentale per i giovani di un quartiere dove si spara tutti i giorni, che vivono nei loro anni di formazione l’assenza di validi modelli familiari, l’esposizione alla devianza e dipendenze anche gravi, dalla ludopatia alla pornografia».

Di Valentina Monarco

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