Inghilterra e Olanda in semifinale, ma la qualità non si vede
Europei 2024: partite scialbe, equilibrate ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunti tali senza guizzi né ispirazione
Inghilterra e Olanda in semifinale, ma la qualità non si vede
Europei 2024: partite scialbe, equilibrate ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunti tali senza guizzi né ispirazione
Inghilterra e Olanda in semifinale, ma la qualità non si vede
Europei 2024: partite scialbe, equilibrate ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunti tali senza guizzi né ispirazione
Europei 2024: partite scialbe, equilibrate ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunti tali senza guizzi né ispirazione
Partite scialbe, equilibrate sì ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunte tali senza guizzi né ispirazione. E’ il copione della maggior parte delle partite di Euro 2024, fatta eccezione per le esibizioni della Spagna, della Turchia e dell’Olanda, con gli orange che battendo stasera i turchi (2-1, in rimonta, una delle poche gare emozionanti) non a caso si piazzano tra le prime quattro, sfidando l’Inghilterra.
Per quanto riguarda le altre favorite del lotto, davvero si è visto poco sinora e gli elementi di valutazione ci sono tutti perché la competizione si è allineata alle semifinali. Si spera di intravedere qualità almeno in Spagna-Francia (si gioca il 9), mentre promette meno Inghilterra-Olanda del giorno successivo.
In decine di partite si è giusto intravista qualche traccia di Bellingham, poco di Foden, poco di Mbappè, poco di Leao, nulla da Cristiano Ronaldo, solo per citarne qualcuno: sono emersi i talenti più giovani, quelli più freschi come Nico Williams e Yamal, Arda Guler, Kvaratskhelia, con cambio di passo e che hanno il motore meno ingolfato da 60 partite ogni anno.
Non è certamente un caso ed Euro 2024 pone il tema di un calendario davvero troppo fitto. La situazione sarà anche peggiore nella stagione che parte da agosto, tra la nuova edizione della Champions League a 36 squadre e l’arrivo del Mondiale per Club. Si gioca troppo, i calciatori sono usurati, ne risente la resa in campo. Soprattutto delle partite delle nazionali. Da poco si arriva dai quarti di finale del torneo tedesco, con tre partite su quattro ai supplementari. Solo Germania-Spagna non ha disatteso le aspettative, mentre le stelle inglesi e francesi sono rimaste a guardare.
Il confronto con i quarti di finale dell’ultima edizione di Champions League è davvero impietoso. Si dirà: nelle squadre europee ci sono calciatori da ogni angolo del mondo, ma in Arsenal-Bayern Monaco, oppure Real Madrid-Manchester City era il ritmo, l’intensità a essere più alta. In pratica, due sport differenti.
Quindi, è un problema di collocazione delle competizioni delle nazionali e in questo senso i Mondiali in Qatar di due anni fa, con doppietta di Messi e tripletta di Mbappè nella finale tra argentini e francesi, avevano un attimo eluso il problema, che ora si ripropone: la legge non scritta della Nba – così ammirata in Europa – è che le stelle devono fare le stelle nel momento clou della stagione: così si vendono i (carissimi biglietti), così si vende il prodotto in tutto il mondo. La sensazione, anzi la certezza è che il calcio europeo ritiene che il competitor della Nba sia la Champions League, assai meno invece competizioni come Europei e Mondiali. Che quindi vanno ripensate, soprattutto in termini di calendario. Sennò la qualità delle partite andrà ancora più a sud.
Di Nicola Sellitti
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